imm_articoli-600x643ALESSANDRIA – Dopo un’anteprima per inaugurare il collocamento ed il restauro di un organo nella chiesa alessandrina della Madonna del Suffragio, prende il via venerdì 29 giugno, alle 21, presso la Collegiata di Castelnuovo Scrivia, la XXXIX Stagione internazionale di concerti sugli organi storici della provincia di Alessandria con Gabriele Giacomelli, organizzata dagli Amici dell’Organo e tradizionalmente sostenuta da numerose Fondazioni quali CRT, CRAL, SociAl e Piemonte dal Vivo.

La Stagione comprenderà diciassette concerti, distribuiti imparzialmente nei Comuni grandi e piccoli della provincia di Alessandria, con particolare interesse per le sedi più rappresentative storicamente ed artisticamente, con un paio di eventi “fuori porta ” all’Abbazia di Novalesa (Torino) ed al Santuario della Madonnetta a Genova, mantenendo le grandi linee che da molti anni ormai la caratterizzano.

A lato di una larga rappresentanza di solisti provenienti dai più importanti Paesi europei ed anche da altri continenti, tra gli appuntamenti dedicati all’organo nella musica d’insieme figurano organici assolutamente inediti, quali per esempio l’abbinamento fra organo e strumenti a sacco. Spicca la presenza, per la prima volta, del prestigioso Ensemble Berlin, formato da elementi dei Berliner Philarmoniker, in programma il 21 ottobre sempre ad Alessandria nella centralissima chiesa di San Giovannino, fresca di restauro. Non mancano programmi monografici assai particolari, come quello dedicato interamente alla musica organistica “al femminile”, ossia brani di compositrici italiane fra il Settecento e l’Ottocento in progrogramma a Viguzzolo il 2 settembre. Tornerà, dopo alcuni anni di
sospensione, anche il tradizionale concerto di un nostro neodiplomato con l’Orchestra del Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.

La Stagione, insignita nel 2013 della medaglia del Presidente della Repubblica e nel 2015 dal prestigioso “Effe Label”, bollino che la Comunità Europea conferisce ai Festival di qualità, fu ideata nel lontano 1978 perché gli strumenti antichi presenti sul territorio provinciale non erano affatto conosciuti, nemmeno dagli appassionati di musica, e
grazie alla cultura limitata di allora, soprattutto negli ambienti accademici, non si pensava assolutamente che fossero in grado di essere impiegati per concerti. Nacque proprio come “movimento” volto a far conoscere ed a recuperare il nostro ragguardevole patrimonio organario antico e dopo trentanove anni, per fortuna, numerosi esemplari sono stati restaurati e restituiti al pubblico.