Schermata 09-2457284 alle 12.46.02I NOSTRI PROGETTI – Su Il Manifesto del 26 agosto, Claudio Canal racconta l’esperienza di “Start up impresa agricola”, avviata dalla cooperativa Crescere Insieme e sostenuta dalla Fondazione SociAL.

La famosa società liquida ci mette pochis­simo a diven­tare solida se qual­cuno decide di appro­darvi. I con­fini sono una linea a presa rapida.
Chi viene in Europa sco­pre che andar­sene da casa sua è una neces­sità, ma non un diritto. Sente, con tri­ste mera­vi­glia, com’è la sua vita di fronte ad una mura­glia che ha in cima cocci aguzzi di bot­ti­glia. Non sa di essere la ver­sione in prosa vivente di una nota poe­sia ita­liana del Novecento.

L’Italia pul­lula di ita­lie. Ce n’è per tutti i gusti. Crema, pistac­chio, tut­ti­frutti. Una vicenda ha sem­pre il suo con­tra­rio a poca distanza. Dritto, rove­scio. La paura di chi ha lasciato la sua terra si scon­tra con quella di chi sta sulla terra di qui. San­gue e terra, Blut und Boden, di nuovo.
Prendi il Pie­monte. A Car­ma­gnola, in pro­vin­cia di Torino, un brac­ciante in nero, romeno, crolla a terra in una serra orto­frut­ti­cola a 50 gradi. Viene pulito, rive­stito, tra­spor­tato a casa. Da morto. La magi­stra­tura indaga. A Gares­sio, pro­vin­cia di Cuneo, una casa di acco­glienza con diciotto gio­vani rifu­giati viene not­te­tempo attac­cata a pie­trate con un ten­ta­tivo di incen­dio. La magi­stra­tura indaga.

A Canelli, in pro­vin­cia di Asti, una azienda agri­cola mette assieme col­ture bio e richie­denti asilo. Il rove­scio degli epi­sodi pre­ce­denti. Que­sto vor­rei rac­con­tare, anche se, forte della mia igno­ranza, bio/non-bio mi suona un po’ enigmatico.

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