BANDO 2017 – Dopo circa un anno e mezzo dal suo avvio, il progetto “SocialWood. Da laboratorio in carcere a social lab” ha ottenuto importanti risultati, quali la possibilità di realizzare all’interno del carcere una vera e propria bottega dei prodotti artigianali realizzati dai detenuti, oltre che di altri manufatti realizzati grazie alle sinergie attivate con altri progetti sociali.
La bottega, che verrà inaugurata dopo il periodo estivo grazie al contirbuto della Fondazione SociAL nell’ambito del Bando 2017, rappresenta il trait d’union tra l’interno e l’esterno del carcere: un ambiente osmotico dove costruire progetti IN&OUT a favore dei detenuti e delle proprie famiglie. La bottega permetterà ad alcuni detenuti in art. 21 di rientrare nel mercato del lavoro con un percorso che parte dalla fase detentiva per poi concludersi con la fase di messa in libertà.
Il tutto è stato e sarà possibile anche grazie a nuove ed importanti collaborazioni con altre realtà ed enti presenti sul territorio: la Cooperativa sociale Kepos, l’Associazione Centro Down di Alessandria, il Cissaca ed l’Asl di Alessandria che hanno creduto fortemente nel progetto ed hanno deciso di investire risorse umane, materiali ed immateriali nel progetto. Le nuove collaborazioni permetteranno di coinvolgere nelle attività anche altri soggetti che vivono in situazione di disagio di diversa natura: sociale, economico, fisico e/o psichico.
Dopo aver organizzato l’attività nei laboratori della Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta” e ideato la bottega solidale sulle mura carcerarie, il passo ulteriore che si sta compiendo è la creazione di un Social Lab all’esterno. Questo passaggio è fondamentale per la sostenibilità delle attività e dare continuità ai percorsi formativi interni gestiti da Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri.
“L’obiettivo è quello di mettere in campo un sistema organizzato di enti del terzo settore che prendano i carico i detenuti all’interno del carcere, sviluppino un processo di formazione qualificante dando un orizzonte ai detenuti per quando verranno scarcerati, ovvero il poter continuare l’attività all’esterno dando loro un lavoro stabile” afferma Andrea Ferrari, Presidente dell’Associazione ISES, capofila del progetto SocialWood.
Tale fase verrà gestita dalla Cooperativa Sociale Kepos (partner del progetto) che sta definendo in queste settimane l’acquisto dei locali in cui verrà fisicamente sviluppato il laboratorio. Mauro Pusterla, amministratore di Kepos sottolinea che: “Il progetto permette di creare nel contempo un’attività lavorativa e un percorso di recupero sociale per persone la cui partecipazione ad un’attività occupazionale rappresenta uno strumento socializzante con valenza pedagogica e terapeutica, atta ad integrare un programma riabilitativo e formativo più ampio e a verificare l’eventuale grado d’idoneità al lavoro”.
Attraverso il laboratorio le persone svantaggiate avranno la possibilità di essere inserite/reinserite nel mercato del lavoro oppure di permanenza presso il servizio stesso, inseriti in un sistema che rispecchia, seppure in ambiente protetto, le caratteristiche, i tempi, i ritmi e le regole dell’ambiente lavoro.
L’Associazione Ises sviluppa progetti ad alto valore socio-culturale per la crescita territoriale partecipando a bandi finanziati a livello comunitario e nazionale. I progetti presentati dalla nostra Associazione, sia in qualità di capofila sia in qualità di partner, spaziano dalla salute pubblica alla cultura, dalla formazione alla giustizia e dalla ricerca sociale alla ricerca tecnologica, aderendo ai diversi bandi lanciati con la programmazione comunitaria e nazionale.
SITO – Ises
FB – Associazione Ises
FB – Social Wood
Le azioni di tutoraggio della Fondazione SociAL sul progetto si sono concluse nel mese di marzo 2020