Le partenze, la sera del 10 maggio, saranno tre: la competitiva alle 20.20, la non competitiva alle 20.30, e in testa ci sarà di nuovo il gruppo della Borsalino, lo striscione di #SiamoBorsalino davanti a tutti, e se l’anno scorso era un appello forte per la sopravvivenza, quest’anno è simbolo della presenza convinta e dei progetti futuri di un simbolo, salvato, dell’identità alessandrina. Terzo via per tutti quelli che parteciperanno con gli animali di adozione, in particolare con i cani: che avranno anche loro la tshirt, richiesto il guinzaglio, non la museruola, lungo il percorso ciotole con l’acqua, posizionate da Ascom.
Sulle gambe della StrAlessandria corrono sempre progetti di cooperazione. Tre quelli sostenuti con il ricavato dell’edizione 2019: Artiviamoci, i laboratori in carcere e il riconoscimento della presenza e del ruolo di due ‘quartieri’ della città, San Michele e Don Soria, dove vivono oltre 650 persone. Oltre confine la scuola in Malawi e ‘Gambe per correre, braccia per giocare‘ in Tanzania, dove opera il dottor Carlo Origo con la sua équipe, quet’ultimo progetto finanziato (6mila euro) dall’associazione Apsara, che entra così nella squadra dei sostenitori di StrAlessandria, anche nel ricordo di Giovanni e Onesta Carpené. C’è anche un quarto intervento: l’acquisto di calzature professionali per il gruppo comunale di Protezione Civile, che ha un ruolo molto importante la sera della corsa.