invitoALESSANDRIA – Mercoledì 4 luglio 2018, alle ore 21, presso la corte di Palazzo Ghilini, in Alessandria, il IX Festival Internazionale di Musica “Alessandria Barocca e non solo…” apre per la seconda volta il sipario.

La ricca stagione, infatti, ha preso il via domenica 24 giugno con un ospite d’eccezione, il noto ensemble Lorenzo Perosi, presso la Chiesa di San Sebastiano a San Sebastiano Curone: in programma “L’amata immortale”, un accattivante viaggio musicale dall’ ‘800 al ‘900 che ha affascinato il folto pubblico intervenuto all’evento.

Mercoledì 4 luglio sarà la volta dell’inaugurazione cittadina di “Alessandria Barocca e non solo…” con il primo di tre concerti realizzati nell’ambito del Festival in collaborazione con il Comune di Alessandria per festeggiare gli 850 anni della città. I prossimi appuntamenti saranno lunedì 16 luglio, presso la Corte di Palazzo Ghilini e domenica 23 settembre, presso la Chiesa di Santo Stefano.

La serata, ad ingresso libero, sarà interamente dedicata ad Antonio Vivaldi, figura emblematica del barocco italiano. Protagonista del concerto sarà l’ottetto barocco “L’Archicembalo” che presenterà, in occasione dell’imminente uscita, a cura della casa editrice olandese Brilliant, di un cofanetto di 4 cd contenente l’opera integrale dei concerti e sinfonie per archi e continuo del Maestro Veneziano, una scelta dei più bei concerti della raccolta.

Una ghiotta, imperdibile anteprima, visto che i più di 50 concerti dedicati da Antonio Vivaldi all’organico composto di archi e clavicembalo e definiti dal musicologo francese Marc Pincherle “Concerti sinfonici”, sono piccole miniature dove Vivaldi esplora in poco più di 5 minuti per concerto una vastissima gamma di timbri e sonorità, intercalati da momenti di intensa emozione, che conferiscono alle composizioni quella capacità comunicativa straordinaria tipica vivaldiana che ha reso concerto-4il Prete Rosso uno dei compositori più eseguiti ed amati di tutti i tempi.

Così scriveva Charles de Brosses, conte di Tournay, magistrato, filosofo, linguista e politico francese in una lettera da Venezia, all’amico De Blancey, nel 1739: «Qui hanno una specie di musica che noi in Francia non conosciamo affatto e che più di ogni altra mi parrebbe adatta al giardino di Bourbonne. Si tratta di grandi concerti in cui non v’è il violino principale. Quintin può domandare a Bourbonne se vuole che gliene faccia una provvista»