ALESSANDRIA – Con il Quartetto Lichnowsky, sabato 26 gennaio, alle 17, presso il Museo Etnografico di Alessandria, riapre la stagione Musicalia 2019.
Il Quartetto Lichnowsky, con Archimede De Martini e Artem Dzeganovskyi al violino, Carmen Muñoz Hern ández alla viola, Eugenio Solinas al violoncello, nasce nel 2018 per affrontare il repertorio classico e romantico, utilizzando strumenti e prassi filologici. I suoi componenti hanno una formazione legata allo studio della musica antica e vantano collaborazioni con ensembles e festival barocchi nazionali ed internazionali, come Freiburger Barockorchester, Art-Offertorium (Kiev), The Da Camera Society (Los Angeles), Houston Early Music Festival, Coin du Roi, Berkeley Early Music Festival, Cambridge Early Music, Accademia dell’Annunciata, American Bach Soloist, Arco Antiqua, Silente Ventil!, LaBarocca, Orchestra Nazionale Barocca, Cremona Antiqua, Le Concert D’anvers.
Gli strumenti musicali utilizzati hanno una conformazione fedele a quella che veniva usata a cavallo dei secoli XVIII° e il XIX°. Il Quartetto omaggia con il suo nome il principe austriaco Karl Alois Lichnowsky, patrono della musica, musicista, compositore e, soprattutto, mecenate ed appassionato sostenitore di Mozart e Beethoven. Di lui Beethoven, oltre alla dedica di alcune tra le sue opere più rappresentative, scrisse: “Egli è veramente – cosa ben rara per il suo rango – uno dei miei più fedeli amici e protettori della mia arte“.
Il titolo del programma di sabato, “Happy Birthday Herr Mozart“, fa riferimento alla affettosa celebrazione del 263° compleanno di Wolfgang Amadeus Mozart, nato il 27 Gennaio 1756. In programma il Quartetto n°1 K80 in Sol maggiore e quello n°15 K421 in Re minore. Con questa particolare scelta, si vogliono mettere a confronto due Mozart diversi. Quello del primo quartetto è un giovane quattordicenne, in viaggio in Italia con l’intento di conoscere i maestri italiani e la loro musica, che si trova una sera in una locanda di Lodi a comporre questo quartetto. Sono forti le influenze di Sammartini (incontrato poco prima a Milano) in questa composizione: linguaggio strumentale inteso, trattamento lineare e smaliziato delle strutture formali, eleganza melodica e capacità di confezionare una composizione sulla base di un materiale piuttosto elementare.
Il Mozart del secondo quartetto in programma è invece un Mozart diverso, ventisettenne, più maturo, più consapevole, più vicino alla data della sua morte che a quella della sua nascita. Questo Quartetto, scritto secondo le dicerie nella notte della nascita del suo primogenito Raimund Leopold, è un brano che si proietta nel futuro, a Schubert, allo sturm und drang romantico, in Re minore una tonalità cupa e oscura per Mozart che infatti la usa specialmente in momenti di grande drammaticità come l’Ouverture del Don Giovanni, l’aria della Regina della Notte, il Requiem, il Concerto per Pianoforte K 466.