MUSICA – Torna a suonare l’antico organo della chiesa Parrocchiale di Molo Borbera.
Ad inaugurarlo, venerdì 4 ottobre, alle ore 21, sarà il giovane organista novese Alessandro Urbano, diplomato in organo e in clavicembalo al Conservatorio Statale “A.Vivaldi” di Alessandria. Dal 2010, partecipa a master e corsi di perfezionamento in organo, clavicembalo, direzione di coro e d’orchestra a Ginevra. Nel 2013 fonda a Ginevra l’ensemble di musica antica L’Armonia degli Affetti, risultando tra i vincitori del concorso “Jeunes Ensembles”. Tra gli ultimi impegni si segnalano la partecipazione all’Opera di Ginevra con l’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Hartmut Haenchen, a l’Opéra Bastille di Parigi con il Coro e l’Orchestra dell’Opera diretti da Philip Jourdan (Messa in si minore, J.S.Bach, clavicembalo), Teatro della Città di Lussemburgo con Cappella Mediterranea diretta da Leonardo Garcia Alarcon (opera Erismena, Francesco Cavalli, clavicembalo) oltre ad una collaborazione con l’ensemble barocco ArteMandoline e Nuria Rial.
L’organo è opera dell’importante organaro ottocentesco Camillo Guglielmo Bianchi, originario di Lodi ma stabilitosi presto a Novi Ligure, diventando di fatto uno dei pochissimi organari il cui laboratorio era situato in provincia di Alessandria, facendo seguito a rari precedenti tra i quali il più rappresentativo risulta essere Francesco Bellosio, che aveva bottega ad Orsara Bormida e che nel 1788 costruì il bellissimo organo della chiesa di Santa Caterina a Cassine.
Lo strumento fu commissionato nel 1855 dall’antica chiesa dei Francescani nel centro storico di Novi, oggi non più esistente, e fu inaugurato da Padre Davide da Bergamo, allora organista al monumentale “Serassi” dell’Abbazia di Santa Maria di Campagna a Piacenza. Fu in seguito trasportato nella nuova sede dell’Ordine subendo un rifacimento ad opera degli stessi allievi del Bianchi nel 1892. Infine nel 1959, quando i frati decisero di rimpiazzarlo con un organo a trasmissione elettrica, fu acquistato dalla Parrocchia di Molo Borbera per volontà dell’allora Parroco don Manlio Pisacco.
All’interesse ed alle amorevoli cure di alcuni giovani del paese si deve lo stato di conservazione relativamente buono che ha facilitato sotto tutti gli aspetti le operazioni di ripristino, sostenute dalla CEI con i fondi dell’8×1000, dalla Consulta per la valorizzazine dei Beni Culturali presieduta dall’Ingegnere Pier Giacomo Guala e dalle Fondazioni CRT e CRAL. Il restauro filologico è stato recentemente ultimato dalla ditta “Fratelli Marin” di Lumarzo ed ha comportato l’integrale ricostruzione della cassa.
Il programma comprende brani di Antonio Vivaldi, Girolamo Frescobaldi e Bernardo Pasquini, nonché composizioni dei più noti autori italiani ottocenteschi quali Vincenzo Petrali, Padre Davide da Bergamo, Vincenzo Bellini, Giovanni Morandi e Carlo Bodro.