“Figli della violenza” è un filmato che racconta, attraverso letture teatrali e musiche originali, la subcultura criminale e il concetto di legalità.
I temi principali sono l’organizzazione criminale calabrese ‘ndrangheta, il Progetto “Liberi di scegliere” – ideato da Roberto Di Bella, già presidente del tribunale per i minori di Reggio Calabria e ora del tribunale per i minori di Catania -, i concetti di regola e costituzione e la drammatica vicenda di Don Puglisi in Sicilia.

Il documento video è realizzato dalla compagnia teatrale Coltelleria Einstein e fa parte del progetto “Vivere la legalità” – sostenuto da Fondazione SociAL nell’ambito del Bando 2019 –  che ha avuto tappe creative con gli studenti dell’Istituto “G.Marconi” di Tortona.

Testi tratti da “Liberi di scegliere” di Roberto Di Bella, “Sulle regole” di Gherardo Colombo e “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia.
Gli attori sono Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola della compagnia teatrale Coltelleria Einstein, i musicisti sono Egidio Perduca e Samuele Perduca di Sonic Factory.

La ‘ndrangheta era riuscita a costruire una subcultura di violenza, sopraffazione, collusione che si propagava per contagio e riproduceva suoi codici come gli unici possibili nelle relazioni tra le persone.

Esiste un modo di intendere la comunità che non si basa sulle gerarchie, ma sull’idea che l’umanità si promuova attraverso un percorso armonico in cui la collaborazione di ciascuno, secondo le proprie possibilità, contribuisce all’emancipazione dei singoli e al progredire della società nel suo insieme.
L’elemento fondante è esattamente il contrario di quello che porta alla diseguaglianza, alla separazione e all’esclusione.