da Fondazione | 16 Lug 2018 | Fondazione
BANDO 2017 – Dopo circa un anno e mezzo dal suo avvio, il progetto “SocialWood. Da laboratorio in carcere a social lab” ha ottenuto importanti risultati, quali la possibilità di realizzare all’interno del carcere una vera e propria bottega dei prodotti artigianali realizzati dai detenuti, oltre che di altri manufatti realizzati grazie alle sinergie attivate con altri progetti sociali.
La bottega, che verrà inaugurata dopo il periodo estivo grazie al contirbuto della Fondazione SociAL nell’ambito del Bando 2017, rappresenta il trait d’union tra l’interno e l’esterno del carcere: un ambiente osmotico dove costruire progetti IN&OUT a favore dei detenuti e delle proprie famiglie. La bottega permetterà ad alcuni detenuti in art. 21 di rientrare nel mercato del lavoro con un percorso che parte dalla fase detentiva per poi concludersi con la fase di messa in libertà.
Il tutto è stato e sarà possibile anche grazie a nuove ed importanti collaborazioni con altre realtà ed enti presenti sul territorio: la Cooperativa sociale Kepos, l’Associazione Centro Down di Alessandria, il Cissaca ed l’Asl di Alessandria che hanno creduto fortemente nel progetto ed hanno deciso di investire risorse umane, materiali ed immateriali nel progetto. Le nuove collaborazioni permetteranno di coinvolgere nelle attività anche altri soggetti che vivono in situazione di disagio di diversa natura: sociale, economico, fisico e/o psichico.
Dopo aver organizzato l’attività nei laboratori della Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta” e ideato la bottega solidale sulle mura carcerarie, il passo ulteriore che si sta compiendo è la creazione di un Social Lab all’esterno. Questo passaggio è fondamentale per la sostenibilità delle attività e dare continuità ai percorsi formativi interni gestiti da Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri.
“L’obiettivo è quello di mettere in campo un sistema organizzato di enti del terzo settore che prendano i carico i detenuti all’interno del carcere, sviluppino un processo di formazione qualificante dando un orizzonte ai detenuti per quando verranno scarcerati, ovvero il poter continuare l’attività all’esterno dando loro un lavoro stabile” afferma Andrea Ferrari, Presidente dell’Associazione ISES, capofila del progetto SocialWood.
Tale fase verrà gestita dalla Cooperativa Sociale Kepos (partner del progetto) che sta definendo in queste settimane l’acquisto dei locali in cui verrà fisicamente sviluppato il laboratorio. Mauro Pusterla, amministratore di Kepos sottolinea che: “Il progetto permette di creare nel contempo un’attività lavorativa e un percorso di recupero sociale per persone la cui partecipazione ad un’attività occupazionale rappresenta uno strumento socializzante con valenza pedagogica e terapeutica, atta ad integrare un programma riabilitativo e formativo più ampio e a verificare l’eventuale grado d’idoneità al lavoro”.
Attraverso il laboratorio le persone svantaggiate avranno la possibilità di essere inserite/reinserite nel mercato del lavoro oppure di permanenza presso il servizio stesso, inseriti in un sistema che rispecchia, seppure in ambiente protetto, le caratteristiche, i tempi, i ritmi e le regole dell’ambiente lavoro.
L’Associazione Ises sviluppa progetti ad alto valore socio-culturale per la crescita territoriale partecipando a bandi finanziati a livello comunitario e nazionale. I progetti presentati dalla nostra Associazione, sia in qualità di capofila sia in qualità di partner, spaziano dalla salute pubblica alla cultura, dalla formazione alla giustizia e dalla ricerca sociale alla ricerca tecnologica, aderendo ai diversi bandi lanciati con la programmazione comunitaria e nazionale.
SITO – Ises
FB – Associazione Ises
FB – Social Wood
Le azioni di tutoraggio della Fondazione SociAL sul progetto si sono concluse nel mese di marzo 2020
da Fondazione | 16 Lug 2018 | Fondazione
BANDO 2017 – Lo scorso 11 giugno è iniziato il Progetto di sostegno per i DCA “Spazio quotidiano di condivisione, cura e creazione per adolescenti”, co-finanziato dalla Fondazione SociAL nell’ambito del Bando 2017 e promosso da una rete di Associazioni che lavorano in modo integrato con il contributo specialistico della SC di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
L’Associazione Volontari Ospedalieri per l’Infanzia (AVOI), in collaborazione con l’Associazione GAPP, Coompany&, la Comunità Il Gabbiano, Un cane per sorridere, offre uno spazio quotidiano di condivisione e relazione per pre-adolescenti e adolescenti con disturbi del comportamento alimentare (DCA) e/o problematiche legate al corpo e al cibo.
Il progetto nasce dalla necessità di incrementare la presenza sul territorio di gruppi di lavoro interdisciplinari al fine di rispondere al bisogno di colmare e ampliare l’offerta di servizi terapeutici, diagnostici e assistenziali specifici per la presa in carico di pazienti con disturbi alimentari (DCA), in aumento come confermato dai dati epidemiologici. Gli interventi terapeutici di un’équipe multidisciplinare allargata tra i vari partner hanno come obiettivi quelli di ridurre il numero di ricoveri e ricadute dei pazienti con DCA con un intervento precoce, tempestivo e multidisciplinare; prevenire la cronicizzazione del disturbo alimentare con un intervento specifico, quotidiano ed ad alta intensità; favorire la socializzazione di adolescenti con problematiche alimentari e legate al corpo per uscire dalla loro rigida e ossessiva monosintomaticità.
Il progetto coglie l’importanza di una presa in carico specialistica, integrata e multidisciplinare dei pazienti e delle loro famiglie, offrendo un percorso di sostegno terapeutico suddiviso in moduli trimestrali. Ogni modulo prevede 3 incontri settimanali strutturati in un laboratorio di pasto condiviso, un successivo spazio di parola per far circolare emozioni e pensieri, e un laboratorio che, attraverso attività psico-educative (scrittura/lettura per emozioni, cineforum, Pet Therapy, psicodramma, ecc.) favorisce un pensiero riflessivo e condiviso sulle difficoltà legate a cibo e corpo. All’inizio di ogni modulo è prevista una prima fase di valutazione psicodiagnostica dei partecipanti al progetto e, durante il percorso trimestrale, sono calendarizzati colloqui psicologici individuali settimanali con i pazienti e colloqui mensili di monitoraggio con le famiglie.
L’aspetto innovativo del progetto è quello di offrire a circa 25 giovani dai 10 ai 20 anni con problematiche legate al corpo e/o al cibo e che mostrano difficoltà relazionali, emotive, scolastiche e di ritiro sociale, un intervento specialistico ad alta intensità in un luogo non istituzionalizzato e più adatto ad incontrare l’adolescente nei suoi bisogni, una sorta di day hospital fuori dall’Ospedale. Per i pazienti DCA, che tendono molto a identificarsi con la patologia, la possibilità di essere accolti in uno spazio non istituzionalizzato (Ospedale, servizi di psichiatria, comunità terapeutiche) può stimolare l’avvio di un’interruzione del ricorrente pensiero “ossessivo” intorno al corpo e al cibo. L’idea del Pasto condiviso in un luogo sociale come un “ristorante” ha l’obiettivo di “normalizzare” il momento del pasto che diventa così occasione di incontro conviviale. Lo spazio scelto, inoltre, permette di raggiungere l’adolescente nella sua quotidianità reale in un contesto sociale aperto all’accoglienza della diversità, con un forte impatto educativo indiretto che può promuovere
una cultura della convivenza basata sul rispetto dell’Altro.
Alla base degli interventi vi è un imprescindibile e sinergico lavoro di rete con le Istituzioni e Associazioni del territorio. Vi è infatti la necessità di incrementare la presenza sul territorio di gruppi di lavoro interdisciplinari finalizzati ad ampliare l’offerta di servizi terapeutici, diagnostici e assistenziali specifici per la presa in carico di pazienti con DCA.
L’Associazione Volontari Ospedalieri per l’Infanzia (AVOI) persegue finalità di solidarietà sociale svolgendo la propria attività nel settore di assistenza socio sanitaria e si propone di alleviare le sofferenze fisiche e psichiche nell’infanzia e di assistere i bambini ricoverati presso le strutture ospedaliere e i minori disabili o in condizioni di deprivazione, emarginazione o disagio sociale. Inoltre si propone di sensibilizzare le istituzioni pubbliche e private circa la prevenzione del disagio e della disabilità.
SITO – Avoi
FB – Avoi onlus Alessandria
Le azioni di tutoraggio della Fondazione SociAL sul progetto si sono concluse nel mese di gennaio 2020
da Fondazione | 11 Lug 2018 | Fondazione

ALESSANDRIA – Direttamente dal Cyprus World Music Festival, i Fourth Moon, gruppo multietnico capitanato da l’alessandrino David Lombardi, saranno in Piemonte questo mese per un breve tour, che li vedrà sul palco domenica 15 per il Festival Di Musica Celtica a Buttigliera Alta, mercoledì 18 alle Notti in Musica a Quattordio, giovedì 19 sera a Casaleggio Boiro, sabato 21 alla Festa di San Giacomo a Valenza, domenica 22 al museo Etnografico di Alessandria, per concludere poi il 27 in Emilia, al Bobbio Irish Festival.
L’Associazione AdArti, con il sostegno della Fondazione SociAL , li ospiterà alla Gambarina nell’ambito della stagione Musicalia, alle ore 21 di domenica 22. Già noti al pubblico alessandrino, avranno l’occasione di presentare le loro nuove proposte e il nuovo componente del gruppo, un giovane fisarmonicista scozzese.
I Fourth Moon nascono nel 2014 dall’incontro tra due musicisti francesi (Jean-Christophe Morel al violino e Jean Damei alla chitarra), un austriaco (Geza Frank – cornamusa e flauti) ed uno scozzese (Mohsen Amini – concertina) in occasione del Willie Clancy Festival a Miltown Malbay in Irlanda. Nel 2016 la formazione cambia introducendo David Lombardi, italiano, al violino e recentemente Andrew Waite, scozzese, alla fisarmonica.
Il quartetto si esibisce con successo in numerosi festivals folk internazionali come l’Edinburgh Trad Fest, Le Son Continu, Kilkenny Trad Fest, Celti’Cimes, l’International Accordion Festival di Vienna, Shepley Spring Festival e va in tournée in Austria, Svizzera ed Italia nel 2017.
La BBC Radio Scotland li definisce “assolutamente strabilianti” e la BBC Radio Ulster come “un gruppo che può benissimo avere un posto tra i grandi della musica tradizionale”.
Alla fine del 2017, il gruppo registra il suo primo album, “Ellipsis”, che riceve numerose critiche positive dalla scena folk internazionale.
La loro musica, quasi esclusivamente originale, sa trasportare il pubblico in un atmosfera calma e contemplativa che però può cambiare in ogni istante in qualcosa di frizzante, ritmico e tipico delle danze popolari.
da Fondazione | 10 Lug 2018 | Fondazione
ALESSANDRIA – Venerdì 27 luglio, alle ore 21, presso la Chiesa Parrocchiale di Lerma, la rassegna musicale degli Organi Storici della Provincia di Alessandria ospita l’organista canadese Suzanne Ozorak che delizierà il pubblico con i brani di Giovanni Gabrieli, Jan Pieterszoon Sweelinck, Orlando Gibbons, Girolamo Frescobaldi, Giles Farnaby, William Byrd, Carl Philipp Emanuel Bach e Jean-Baptiste Maillochaud.
Nativa della capitale nazionale, Ottawa in Canada, Suzanne Ozorak ha compiuto presso l’Università di Ottawa gli studi di Organo e di Pedagogia Musicale al pianoforte. Ha proseguito la formazione musicale al Conservatorio di Montreal nella classe di Raymond Daveluy dove si è distinta per aver ricevuto un Primo Premio. In seguito si è perfezionata con Bernafd Lagacé all’Università Concordia, dove ha ottenuto il diploma di Interpretazione all’organo. Numerosi corsi in vari Paesi europei, le hanno permesso di lavorare con grandi Maestri quali André Isoir, Luigi Ferdinando Tagliavini,Daniel Roth, Marie-Claire Alain, Michel Chapuis e molti altri. Si è anche perfezionata nell’improvvisazione con Tobias Willi ed Emmanuel Ledivellec in Svizzera.
Il suo ultimo CD, registrato sul magnifico organo di S. Martin a Dudelange (Lussemburgo) è dedicato a brani del repertorio organistico sinfonico. E’ stata titolare dell’organo della Concattedrale di S. Antonio da Padova di Longeuil dal 2012 al 2017 ed in quest’ultimo anno è stata seconda assistente alla Cattedrale di Notre-Dame ad Ottawa.
Dal 2015 Ozorak è fra gli artisti regolarmente invitati nell’ambito della serie “Les Excursions – Concerts de voyage Gendron”, un’attività culturale che si propone di valorizzare il patrimonio concertistico religioso, a fianco di Paul Racine, storico dell’arte sacra, allo scopo di far conoscere tutti gli organi del Qebec e dell’Ontario.
La sua attività si divide tra l’insegnamento al collegio privato S.te -Anne de Dorval ed il concertismo. Ha recentemente suonato in Malesia e quest’estate si produrrà in Polonia ed in Italia.
da Fondazione | 10 Lug 2018 | Fondazione
ALESSANDRIA – Sabato 21 luglio, alle ore 21, presso la chiesa Parrocchiale di Casalnoceto, l’organista pistoiese Andrea Vannucchi darà vita ad un programma brillante e pieno di colori, pensato per le numerose e particolari risorse timbriche, solistiche e di assieme del prezioso organo “Lingiardi”. Non mancheranno ovviamente brani di autori vissuti ed operanti in Toscana (Bernardo Pasquini, Giovan Battista Becattellie Francesco Feroci) insieme ad altri del periodo ottocentesco, che faranno ben risaltare Ance, Cornetti, Flauti ed Ottavini insieme alle immancabili percussioni.
Andrea Vannucchi, nato a Pistoia e diplomatosi in Pianoforte, Organo e Clavicembalo nei Conservatori di Musica di Firenze e Ferrara, si è perfezionato con Luigi Ferdinando Tagliavini, Alfonso Fedi e Stefano Innocenti. In seguito, fra il 1993 e il 1996, ha proseguito gli studi con Jacques van Oortmerssen allo Sweelinck Conservatorium Amsterdam dove ha ottenuto il Diploma di Solista d’Organo (Uitvoerend Musicus).
Ha ricevuto numerosi premi, come il 3° Premio al II Concorso Nazionale “Città di Milano” (1990), il 1° Premio al Concorso Internazionale di Musica Antica di Bruges (in duo, 1994) e il 3° Premio al Concorso d’Organo di Innsbruck (2007). Ha svolto attività didattica e concertistica in Svizzera, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svezia, Austria e Giappone. E’ Organista Titolare della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Pistoia: al celebre organo Willem Hermans del 1664, sul quale ha effettuato una registrazione discografica per La Bottega Discantica, BDI 51/1999, oltre che nella chiesa di San Francesco (organo William Hill & Son, 1896) e nella cattedrale di Fiesole.
Nel corso del 2017 l’etichetta Elegia Classics, specializzata in musica organistica, ha pubblicato le opere del compositore pistoiese Giuseppe Gherardeschi (Eleorg050) e un cd dedicato alle due famiglie di organari pistoiesi Agati e Tronci con musiche di autori toscani dal XVI al XIX secolo (Eleorg053). E’ titolare della cattedra di Teoria, ritmica e percezione musicale presso il Conservatorio di Musica di Perugia.