BANDO 2015 – Il progetto, attivato dalla cooperativa Progetto Emmaus e sostenuto dal Bando 2015 della Fondazione SociAL, si colloca in un contesto di revisione di welfare sostenibile. I gruppi appartamento, avviati per la prima volta in provincia di Cuneo dalla cooperativa nel 2002, rappresentano soluzioni abitative per persone con disabilità medio-lievi. Attività presso centri diurni, borse lavoro ed inserimenti socializzanti, completano il contesto in cui si attivano i processi di cambiamento per sostenere i loro progetti di vita autonoma.
“Ad oggi – spiegano dalla cooperativa – queste risorse esterne stanno venendo meno, pertanto è necessario lavorare in rete per potenziare l’esistente”.
Proprio da qui nasce l’idea di avvicinare due gruppi appartamento nello stesso palazzo, ampliando così la copertura oraria degli operatori che passerebbe da due strutture separate a copertura pomeridiana-notturna ad una con tale copertura e una con orario diurno. Tale efficienza libererebbe risorse operative dedicate a potenziare servizi per l’autonomia, sviluppati con approccio di sistema al contesto territoriale in cui vive la persona.
Beneficeranno di questi spazi venti persone di età compresa tra i 18 e i 61 anni (in prevalenza 18-40) con disabilità cognitive di grado medio-lieve, che attualmente vivono nei 4 gruppi appartamento gestiti dalla cooperativa ad Alba, sul territorio dell’ASL CN2 che conta una
popolazione di 171.808 persone e si estende per 1.122,1 Km2.
Valutando i PEI (progetto educativo individuale) e le singole capacità, potranno aggiungersi altri 10 beneficiari individuati tra ospiti delle strutture psichiatriche, comunità alloggio per persone con disabilità medio-grave ed utenti dei servizi territoriali per disabili gestiti dalla cooperativa Progetto Emmaus.
Beneficiari indiretti saranno i familiari coinvolti, nonché la comunità locale e gli enti committenti, che avranno una gamma maggiore di servizi a costi invariati.
La Cooperativa Sociale Progetto Emmaus è una cooperativa sociale, di tipo A, di servizi alla persona che opera nella progettazione ed erogazione di servizi socio-assistenziali, educativi, e socio-sanitari verso disabili, anziani, soggetti con patologie psichiatriche, con centri residenziali di accoglienza e socializzazione e servizi educativi per l’infanzia. La cooperativa fornisce sia servizi domiciliari di assistenza sanitaria, sia servizi residenziali attraverso le strutture che gestisce.
BANDO 2015 – Nel cuore di Alessandria, il progetto avviato dall’Associazione Comunità San Benedetto al Porto, intende recuperare uno Spazio Urbano e riqualificare un area sociale attraverso la realizzazione di una Boutique integrata in Via
Sant’Ubaldo, Borgo Rovereto.
Un luogo di circa 600 mq situato all’inizio di Via dei Guasco, già in affitto da quasi un anno alla cooperativa sociale Il Pane e le Rose, diventerà, così, un grande negozio attraente e accogliente, adeguato ai nuovi e vecchi bisogni primari e al progressivo aumento della popolazione “sopra o sotto soglia di povertà” in città e nella Provincia.
La Boutique avrà una struttura capace di attraversare i territori delle province di Alessandria ed Acqui attraverso il Network Solimarket che curerà l’aspetto dell’integrazione territoriale, dei prodotti e delle risposte ai bisogni. Una piattaforma
sovra-provinciale metterà i mercati in rete potendo così raggiungere un bacino di popolazione e una raccolta di materiali da città metropolitana.
“La fonte di ispirazione – spiegano dall’associazione – proviene dalle grandi catene Nord Europee (Oxfam, Charity, Save the Children) che saranno utilizzate come modelli.
“Sono state 4mila, nei primi 6 mesi di quest’anno, – spiegano ancora dall’associazione – che già si sono rivolte alla nostra realtà per chiedere abiti, alimenti, vestiario, coperte e lenzuola, intimo e accessori per la casa e per l’infanzia. Fino al 2012 erano prevalentemente famiglie con minori ma negli ultimi anni abbiamo visto aumentare le persone sole e gli anziani (negli ultimi 12 mesi anche profughi). Molti di questi in difficoltà a rivolgersi ad un servizio rivolto “ai poveri”. Possiamo pensare, dunque, che nella fase iniziale del progetto saranno circa 200 le persone a settimana con le quali entreremo in contatto”.
Sono da considerare beneficiari del progetto anche i tre borsisti, in stato di disagio sociale domiciliate in città, che acquisiranno competenze per accogliere e soddisfare le richieste. Al termine del progetto una persona svantaggiata sarà assunta in una Cooperativa Sociale Partner del progetto.
Va, infine, considerato che la Boutique, attraverso il Network Solimarket, si rivolgerà ad una popolazione vasta con un beneficio immediato ai cittadini tutti per il recupero e la riqualificazione sociale di un contesto che intende scongiurare il modello-ghetto.
BANDO 2015 – Il progetto “Adozione a km 0”, avviato dall’Associazione “A. Campora e Amici del Gabbiano” e sostenuto dalla Fondazione SociAL attraverso il Bando 2015, intende organizzare adozioni di minori, sul modello di quelle “a distanza”.
L’idea nasce dal riscontro delle difficoltà in cui si dibattono le famiglie con minori e parallelamente delle insufficienti risorse economiche e di rete. Famiglie per le quali non è però necessario, valutate le potenzialità espresse dal nucleo, approntare misure di protezione del minore (inserimento in struttura, allontanamento).
Accanto alla raccolta di denaro saranno, dunque, organizzate reti di sostegno alla genitorialità, con l’obiettivo di fare prevenzione primaria rispetto ad un possibile disagio futuro, tramite la sinergia di servizi sociali e sanitari, enti, associazioni, professionisti e singoli. L’invio delle famiglie potrà essere fatto da chiunque venga a conoscenza di un nucleo in difficoltà.
A gestire il progetto due persone selezionate, supportate da un tavolo multienti/multiprofessionale che si occuperà, considerato che le “adozioni” non sono “a distanza”, di curare anche la privacy degli utenti coinvolti.
Saranno beneficiari diretti del progetto minori della fascia 0/6 anni (compreso il periodo della gravidanza) e le loro famiglie (con priorità per quelle monogenitoriali), che non soddisfino appieno i criteri per la presa in carico da parte dei servizi sociali (vincolati a problemi di budget o burocratici) e necessitino quindi di strumenti ed interventi maggiormente flessibili.
L’attivazione di questo progetto gioverà, inoltre, agli altri componenti dei nuclei familiari individuati, la rete servizi territoriali e l’intera comunità.
L’area geografica di riferimento è quella di Alessandria e sobborghi, con un popolazione pari a circa 126.557 di cui 5477 minori della fascia individuata.
L’ Associazione “A. Campora e Amici del Gabbiano” è fondata sul volontariato, e si avvale in modo determinante e prevalente di prestazioni volontarie, personali, spontanee e gratuite di soci e simpatizzanti, senza fini di lucro. Tali prestazioni vengono erogate al fine di perseguire gli scopi sociali che, come da seguente estratto dello statuto, spaziano in diversi ambiti del sociale.
Le azioni di tutoraggio della Fondazione SociAL sul progetto si sono concluse nel mese di aprile 2018.
Si sono conclusi in mattinata i lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla legge delega di riforma del Terzo settore. In zona cesarini il Governo (presenti il viceministro all’interno Filippo Bubbico e il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba) ha deciso di ritirare l’emendamento istitutivo della Fondazione Italia Sociale (art. 9 bis), «che però verrà ripresentato in Aula (la discussione partirà domani mattina per concludersi con il voto verosimilmente martedì o mercoledì della settimana prossima) con alcuni accorgimenti», spiega a Vita.it il relatore del provvedimento Stefano Lepri (Partito democratico).
BANDO 2015 – Dopo aver avviato con successo il progetto“Start up impresa agricola”, attualemente in fase avanzata di realizzazione, la cooperativa CrescereInsieme mette in campo una nuova iniziativa: un laboratorio per la trasformazione di prodotti agricoli freschi prodotti nell’ambito della Start up e la produzione di conserve BIO.
Questa attività consentirà alla cooperativa di allestire un laboratorio nel quale saranno attivati tirocini e laboratori occupazionali e di creare, successivamente, una filiera, composta da famiglie sensibili alle tematiche ambientali e sociali, in grado di commercializzare i prodotti e generare risorse che alimentino il progetto.
Fasi significative del progetto saranno ampliare l’approvvigionamento delle materie prime (uova e frutta), l’implementazione degli strumenti per il laboratorio, la strutturazione di percorsi formativi, la creazione di una linea commerciale e promozionale con partner no-profit e privati.
Saranno coinvolti nel progetto persone che necessitano di un percorso di accompagnamento e di crescita per raggiungere un livello di autonomia relativa. Si tratterà di otto persone con disabilità psicofisiche lievi – ospiti del Centro Diurno Aliante e Comunità Alloggio Il Giardino – e di cinque rifugiati ospiti dei progetti SPRAR della Provincia di Alessandria e del Comune di Alice Bel Colle.
Parteciperanno, inoltre, all’attività cinque minori-neo maggiorenni con tratti psichiatrici con buone capacità di recupero – provenienti delle comunità alloggio – e cinque persone con disabilità lieve dell’Associazione Down di Canelli.
BANDO 2015 – “Casa Aurora” risponde al crescente bisogno di un’adeguata ospitalità, tutela e sostegno alle donne che subiscono violenza, attraverso l’allestimento di due appartamenti arredati, siti ad Alessandria (in indirizzo segreto) in grado di ospitare temporaneamente ciascuno una donna vittima di violenza (con eventuale nucleo composto da uno o due figli/e), configurandosi come luoghi sicuri per consentirle di ricostruire un nuovo progetto di vita.
Tutto ciò in un’ottica non assistenzialista, che vede la donna protagonista del percorso, supportata da altre donne facenti parte dell’associazione me.dea, che realizza il progetto.
L’intento è quello di fare in modo che la donna possa attraverso un adeguato supporto ed un luogo sicuro ritrovare dignità, autostima e fiducia in sè stessa, condizioni indispensabili per una “rinascita” che vede il superamento della difficile condizione di vittima di violenza.
Le donne saranno individuate dal centro Antiviolenza Me.Dea e dai servizi di rete che, usufruendo di una soluzione in grado di offrire loro protezione e sicurezza, nonchè temporaneo e concreto sostegno economico, potranno intraprendere con maggiore tranquillità il proprio percorso verso l’autonomia e la libertà.
Sono da considerare beneficiarie dell’iniziative anche le istituzioni “in quanto potranno contare sul servizio di residenzialità temporanea offerto dall’associazione – spiegano le operatrici di Me.Dea – al fine di gestire la richiesta di aiuto e di ospitalità da parte di donne vittime di violenza, con notevole sgravio dei costi pubblici sociali e sanitari, ridefinendo la spesa per una progettualità maggiormente indirizzata all’autonomia della persona considerata competente.
L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione SociAL attraverso il Bando 2015.
me.dea nasce nel 2008 per contrastare la violenza di genere. Da subito in rete con le istituzioni e gli attori sociali di rilievo, con un Centro di Ascolto inaugurato nel 2009 e collegato al numero di pubblica utilità 1522, membro della rete nazionale DIRE (2014), offre: risposta telefonica, percorsi di counselling individuali, prima consulenza legale ed è l’unico Centro Antiviolenza presente in provincia di Alessandria.