5×1000: la differenza tra pagare un tributo e contribuire volontariamente al bene comune

5×1000: la differenza tra pagare un tributo e contribuire volontariamente al bene comune

L’Italia è uno dei pochi Paesi dotato di uno strumento che consente ai contribuenti di destinare una parte delle loro tasse a enti beneficiari che perseguono scopi di pubblica utilità. Il 5×1000 è un’istituzione unica nel suo genere, studiata anche all’estero, all’intersezione di privato e pubblico, società civile, Terzo settore e Stato, allocazione privata delle tasse e redistribuzione statuale, filantropia e tassazione, altruismo e sovranità fiscale del contribuente.

Lo strumento del 5×1000 piace sia a chi vuole sostenere il Terzo settore sia a chi è più sospettoso nei confronti delle tasse, come ha detto Francesco Guala, presidente dell’Associazione Cultura e Sviluppo, nell’introduzione dell’appuntamento dei Giovedì culturali, organizzato in collaborazione con la Fondazione Social.

“Pagare le tasse e donare sembrano congiungersi felicemente con il 5xmille” ha detto il professor Paolo Silvestri, docente di Economia dell’educazione e del capitale umano, Giustizia ed Economia, Humanomics: Ethics and Economics, Humanomics: Philosophy and Economics all’Università di Torino.

Il relatore ha ricordato l’affermazione di Tommaso Padoa Schioppa, quando era ministro dell’Economia: “Dobbiamo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione, l’ambiente”.

Decidere a chi dare le tasse, è una buona ragione per il contribuente per pagarle? Il cittadino decide il beneficiario, un Ente del Terzo Settore, e lo Stato è solo un intermediario che si limita a fare i calcoli della distribuzione.

Nelle sue ricerche il professor Silvestri ha studiato il grande successo del 5×1000, le sue criticità e l’eventuale potenziale inespresso e il potenziale “generativo” e si è dedicato a capire chi sono i contribuenti e quali sono i moventi della scelta, chi sono i beneficiari e quali servizi forniscono grazie alle risorse del 5X1000 e chi, a sua volta, beneficia di questi servizi.

Il meccanismo funziona bene: la tendenza della scelta espressa dai contribuenti è in crescita in particolare per le onlus e gli enti del terzo settore. Anche le risorse redistribuite sono sempre cresciute. È aumentato in modo consistente pure il numero degli enti beneficiari (sono più di 60.000 in totale, in prevalenza Enti del Terzo Settore).

L’altruismo o “dono senza sacrificio” è il movente principale delle scelte. Quasi l’80 per cento donerebbe comunque il 5×1000 anche se esistesse la possibilità di tenerlo per sé. Le altre motivazioni sono l’autonomia decisionale o ‘sovranità fiscale’ (“scelgo io a chi va una parte delle mie tasse”) e il rapporto con le tasse (“evito di dare una parte delle mie tasse allo Stato”).

In sintesi, il contribuente dà il 5×1000 per fare del bene ad altri e aiutare chi è meno fortunato, senza conto e tornaconto e senza garanzia di ritorno, e perché rivendica un’autonomia decisionale nello scegliere a chi dare una parte delle proprie tasse.

Per quanto riguarda i beneciari si rileva un grande frammentazione e dispersione delle risorse.

Tra le criticità e il potenziale inespresso dello strumento del 5×100 dal lato dei contribuenti, gli studi rilevano che solo lo 0,6 per cento di coloro che presentano la certificazione unica lo sceglie e che spesso i contribuenti sono discontinui o non particolarmente convinti (ad esempio esprimono solo scelte generiche).

Per quanto riguarda i beneficiari, vanno evidenziate la non adeguata conoscenza del meccanismo per accedere, la concentrazione e la dispersione-polverizzazione delle risorse.

Sono elementi di discussione per future ricerche e azioni la semplificazione della procedura di invio della scheda del 5×1000 per la certificazione unica, l’abolizione del tetto massimo e l’aumento al 10×1000 o la parificazione tra 8 e 5×1000.

Ma la posta in gioco è più alta: il 5×1000 è da interdersi come un nuovo meccanismo di democrazia fiscale: al di sopra di una certa soglia di reddito si può contribuire per aiutare i più bisognosi. Nasce pertanto una nuova giustizia sociale (e distributiva) su base volontaria.

Il 5×1000, in quanto dono-senza-sacrificio e scelta volontaria e autonoma, segna la differenza tra il pagare un tributo e il con-tribuire volontariamente al bene comune.

Il Terzo Settore è non solo veicolo di risorse ma di valori, quali la solidarietà e l’altruismo, che stanno oltre la dicotomia Stato/mercato, e ne garantisce la tenuta, soprattutto nei momenti di crisi.

Il dono del 5×1000 è anche e soprattutto circolazione del dono, della sua capacità generativa di cui tutti facciamo parte e di cui tutti beneficiamo, soprattutto coloro che, non avendo redditi, non possono contribuire.

Qui potete rivedere l’incontro:

5×1000: la differenza tra pagare un tributo e contribuire volontariamente al bene comune

“Il dono del 5×1000”, incontro dedicato a sussidiarietà fiscale, Terzo settore, giustizia sociale

Ogni anno circa 34 milioni di cittadini-contribuenti, residenti nell’Europa meridionale, centrale e orientale, scelgono di destinare una parte delle loro tasse a enti beneficiari che perseguono scopi di pubblica utilità. Solo in Italia, quasi 17 milioni di contribuenti effettuano questa scelta e il totale redistribuito ha superato nel 2017 il tetto dei 500 milioni di euro. L’anello di congiunzione tra contribuenti e beneficiari è il 5×1000, un’istituzione unica nel suo genere, all’intersezione di privato e pubblico, società civile, Terzo settore e Stato, allocazione privata delle tasse e redistribuzione statuale, filantropia e tassazione, altruismo e sovranità fiscale del contribuente.

Nel prossimo appuntamento dei Giovedì culturali dell’associazione Cultura e Sviluppo, organizzato in collaborazione con Fondazione SociAL, il professor Paolo Silvestri, docente di Economia dell’educazione e del capitale umano, Giustizia ed Economia, Humanomics: Ethics and Economics, Humanomics: Philosophy and Economics all’Università di Torino, spiegherà il grande successo del 5×1000, le criticità e l’eventuale potenziale inespresso di questo istituto fiscale, come rafforzarne il potenziale “generativo”.
Si discuterà inoltre di chi sono i contribuenti che lo scelgono il e quali sono le loro motivazioni, chi sono i beneficiari e quali servizi forniscono grazie alle risorse del 5×1000 e chi, a sua volta, beneficia di questi servizi. Il 5×1000 implementa anche una nuova forma di giustizia fiscale volontaria e di ridistribuzione da coloro che stanno meglio ai più bisognosi.

L’appuntamento per l’incontro dal titolo Il dono del 5×1000. Sussidiarietà fiscale, Terzo settore, giustizia sociale è per giovedì 22 aprile alle 18, in diretta streaming sui siti e i canali social di Fondazione SociAL e Cultura e Sviluppo.

Dialogherà con il relatore Francesco Guala, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Milano e presidente dell’Associazione Cultura e Sviluppo.

Due appuntamenti formativi dedicati all’impatto sociale e a come documentarlo

Due appuntamenti formativi dedicati all’impatto sociale e a come documentarlo

Martedì 30 marzo e giovedì 1 aprile due nuovi appuntamenti del percorso formativo, avviato nell’ambito della Linea Organizzazioni del Bando 2020 e rivolto a chi è interessato ad acquisire strumenti per progettare e concretizzare la crescita della propria organizzazione non profit.

I due incontri, che è possibile seguire iscrivendosi alla piattaforma online fondazionesocial.salavirtuale.it, saranno dedicati al tema dell’impatto sociale e della sua documentazione.

Martedì 30 marzo alle 17.00 incontreremo Sara Rago – Coordinatrice dell’Area Ricerca di AICCON, Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit – nell’incontro dal titolo “L’impatto sociale. Orientamento e misurazione, linee guida per gli ETS”.

Giovedì 1 aprile alle 17.00, per l’incontro dal titolo “Il bilancio sociale. Come documentare il valore generato”, avremo occasione di confrontarci con Paolo Tomasin, ricercatore sociale di ConfiniOnline, ente di formazione e consulenza integrata per il non profit.

Sara Rago. Coordinatrice dell’Area Ricerca di AICCON dal 2011, è laureata in “Economia e Management delle Imprese cooperative e delle Organizzazioni non profit” (Università di Bologna, sede di Forlì). Conduce attività di ricerca su temi inerenti i soggetti dell’economia sociale e della cooperazione, tra cui modelli organizzativi per la generazione di innovazione sociale, finanza per le imprese sociali, valutazione dell’impatto sociale. Fa parte di gruppi di ricerca per lo sviluppo di progetti europei ed è relatrice a convegni scientifici di rilevanza nazionale ed internazionale. Svolge inoltre attività formativa, in particolare sui temi della valutazione dell’impatto sociale del Terzo settore, ed è docente del Master Universitario di I livello “Mutualità e Sanità Integrativa – MutuaSI” promosso dall’Università di Siena.

Paolo Tomasin, dottore di ricerca in Information Systems and Organization; sociologo, svolge attività di ricerca, consulenza e formazione per enti pubblici e privati. Si occupa di politiche sociali, del lavoro, di Terzo settore, progettazione e valutazione sociale. Per una decina d’anni è stato professore a contratto dell’insegnamento di “Teoria dei sistemi a rete” all’Università di Trieste e, dal 2010 al 2018, docente di più insegnamenti all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE). Da maggio 2018 collabora con Banca Mondiale nell’assistenza territoriale all’implementazione del Reddito di Inclusione/Reddito di cittadinanza.

Gli incontri sono realizzati in partnership con il CSVAA, Centro Servizi per il Volontariato di Asti e Alessandria.

 

La mappa dei bandi. Capire e orientarsi nel panorama dei fondi per il Terzo Settore

La mappa dei bandi. Capire e orientarsi nel panorama dei fondi per il Terzo Settore

Non è facile orientarsi nel panorama dei fondi destinati al Terzo Settore, per questo abbiamo deciso di dedicare a questo tema l’appuntamento di martedì 23 marzo del percorso formativo avviato nell’ambito della Linea Organizzazioni del Bando 2020 e rivolto a chi è interessato ad acquisire strumenti per progettare e concretizzare la crescita della propria organizzazione non profit.

Nostra ospite sarà Eugenia Montagnini, socia fondatrice di Excursus+, società benefit che dal 1998 affianca persone, organizzazioni e comunità nel generare progettualità innovative, valorizzando le risorse e sciogliendo le criticità.

Con lei esploreremo il mondo delle misure rivolte al Terzo Settore per acquisire strumenti utili ad orientarsi.

Vi aspettiamo, martedì 23 marzo alle 17.00, all’incontro dal titolo “La mappa dei bandi. Capire e orientarsi nel panorama dei fondi per il Terzo Settore”, al quale è possibile accedere iscrivendosi alla piattaforma online fondazionesocial.salavirtuale.it

 

Eugenia Montagnini è nata nel 1969. Si è laureata in Scienze Politiche e ha conseguito un dottorato di ricerca in Sociologia e metodologia della ricerca sociale. Nel 1998 ha avviato Excursus, di cui è socia fondatrice e referente per l’area Consulenza e formazione e per quella di Ricerca azione.
Si occupa di analisi e accompagnamento dei percorsi evolutivi e di cambiamento nelle organizzazioni, con particolare attenzione alla ridefinizione dei processi interni, dell’identità e dei valori organizzativi.
Fra i temi maggiormente percorsi e sui quali ha maturato una significativa esperienza: la leadership e il gruppo di lavoro, il diversity management, la coesione sociale, la progettazione partecipata, lo sviluppo di comunità, la valutazione dei processi (a partire dello studio di fattibilità e di sostenibilità di idee progettuali).
Dal 2003 insegna Sociologia urbana e sviluppo di comunità presso l’Università Cattolica di Milano e dal 2019 si occupa di società, differenze e disuguaglianze.
L’iniziativa è realizzata in partnership con il CSVAA, Centro Servizi per il Volontariato di Asti e Alessandria.

 

Il digital fundraising. Il sito e i social nel promuovere la causa e raccogliere donazioni

Il digital fundraising. Il sito e i social nel promuovere la causa e raccogliere donazioni

 

Come utilizzare il digitale per promuovere la causa della propria organizzazione e raccogliere fondi?

Sarà questo il tema dell’incontro di mercoledì 17 marzo,  nuovo appuntamento del percorso formativo avviato nell’ambito della Linea Organizzazioni del Bando 2020 e rivolto a chi è interessato ad acquisire strumenti per progettare e concretizzare la crescita della propria organizzazione non profit.

Protagonista dell’incontro online, dal titolo “Il digital fundraising. Il sito e i social nel promuovere la causa e raccogliere donazioni”, sarà Diego Maria Ierna, co-fondatore di Job4Good, la piattaforma di lavoro e job matching del Terzo Settore Italiano.
Insieme a lui indagheremo gli strumenti digitali per capire come usarli per raccogliere fondi e promuovere la attività del proprio ETS.

L’appuntamento è, previa iscrizione, sulla piattaforma online fondazionesocial.salavirtuale.it mercoledì 17 marzo alle 18.00.

Diego Maria Ierna. Laureato in Economia, appassionato di innovazione e imprenditoria sociale ha fatto il fundraiser e oggi si occupo di Employer Branding e porta avanti lo sviluppo di Job4good, la piattaforma di lavoro e job matching del Terzo Settore Italiano, fondata nel 2016 con Luca Di Francesco.
“Vivo di belle cose, di sani valori e principi – dice – Amo ridere e far sorridere le persone. Odio l’ipocrisia e sono incline alla solidarietà. Mi piace essere tra le persone e con le persone, conoscerle, condividerci esperienze lavorative e di vita. Amo la cacio e pepe e mi appassiona la cucina. Ho da poco anche un nuovo Job Title come Papà, una professione sfidante che mi fa capire ogni giorno di più quanto realmente bella sia questa vita”.

L’iniziativa è realizzata in partnership con il CSVAA, Centro Servizi per il Volontariato di Asti e Alessandria.

 

Introduzione al Fundraising. Dalla mission ai donatori, dai mercati agli strumenti

Introduzione al Fundraising. Dalla mission ai donatori, dai mercati agli strumenti

Mercoledì 10 marzo,  nuovo appuntamento del percorso formativo avviato nell’ambito della Linea Organizzazioni del Bando 2020 e rivolto a chi è interessato ad acquisire strumenti per progettare e concretizzare la crescita della propria organizzazione non profit

Protagonista dell’incontro online, dal titolo “Introduzione al Fundraising. Dalla mission ai donatori, dai mercati agli strumenti”, sarà Simona Biancu, fundraiser e philanthropy advisor in EngagedIN, vicepresidente di ASSIF – Associazione italiana fundraiser -, che ci guiderà alla scoperta del mondo della raccolta fondi. Un’introduzione al fundraising che, a partire dalla mission degli enti, ci porterà a scoprire come identificare e gestire i donatori, come individuare i mercati e quali strumenti utilizzare.

Vi aspettiamo con Simona Biancu martedì 10 marzo alle 17.00.
Per partecipare è necessario iscriversi alla piattaforma online fondazionesocial.salavirtuale.it

Simona Biancu. Entrata nel mondo del fundraising dopo una lunga esperienza nel settore delle risorse umane e delle relazioni esterne, si è specializzata alla Scuola di fundraising dell’Università di Bologna e da anni è consulente e formatrice per organizzazioni nonprofit e aziende, italiane e straniere.
Attualmente vicepresidente di ASSIF (Associazione italiana fundraiser) con delega all’internazionalizzazione e Board Member di European Fundraising Association e European Lung Foundation, è socia di AFP – Association of Fundraising Professionals e membro dell’International Development Forum dell’associazione. “Il resto è libri, cinema, viaggi”.

L’iniziativa è realizzata in partnership con il CSVAA, Centro Servizi per il Volontariato di Asti e Alessandria.