Un bilancio dopo oltre 10 anni di attività

La storia del progetto microcredito nasce nell’estate del 2013 quando lavoratrici comunali precarie e lavoratori di alcune partecipate rischiano la perdita del lavoro o la cassa integrazione a causa del dissesto del Comune di Alessandria.

Di fronte allo sconforto, alla rabbia, alla paura dei dipendenti, si apre la consapevolezza che proprio solo la solidarietà tra i lavoratori potrà supportare il difficile viatico che si dovrà affrontare.

Nasce così il Comitato di aiuto sociale Colibrì (oggi Associazione Colibrì). Dal proficuo incontro con la S.A.O.M.S. di Capriata d’Orba, nasce l’idea di riattivare il mutuo aiuto tra i lavoratori attraverso il prestito di emergenza. Il microcredito sociale diventa realtà nel gennaio 2014, grazie al contributo della Fondazione Social di Alessandria, che per prima si è fatta carico di quelle “nuove fragilità sociali”. Elemento centrale del progetto: la scommessa, la sfida, ma soprattutto la dignità e la fiducia. Il microcredito è visto come un ponte che accompagna a un possibile ritorno di normalità.

Alcuni Dati (Attività 2014/2025 – al 19/09/25)

Indicatore Valore Note
N° prestiti erogati 212 N° beneficiari: 116
Richieste di ulteriore prestito 99
Totale erogato € 206.349,00
Totale prestiti interamente estinti € 147.073 (71,27% del totale erogato)
Totale restituito € 171.464 (83,09 % del totale erogato)
Inadempienti totali 12 (per € 4.000,00) Tasso inadempienza totale: 1,93% sul totale erogato
N° Prestiti estinti 159 (Maschi: 45, Femmine: 114)

 

Distribuzione dei Beneficiari

  • Maschi: 32
  • Femmine: 84
  • Stranieri: 35

Sostegno Finanziario Iniziale

A fronte di un finanziamento iniziale di € 30.000,00 da parte di Fondazione Social, il progetto ha ricevuto contributi anche da:

  • Fondazione CRAL (€ 5.000,00)
  • Fondazione CRT (€ 5.000,00)

Nota: Nella concessione dei prestiti, grande attenzione viene data sempre alla sostenibilità della rata, per evitare il rischio della spirale del sovraindebitamento.

Il progetto si rivolge a famiglie e individui che necessitano di aiuto per:

  • Problemi abitativi
  • Spese sanitarie
  • Spese scolastiche
  • Acquisto di mezzi di trasporto per esigenze di lavoro
  • Spese straordinarie e impreviste

I beneficiari hanno una fascia di età che va dai 30 ai 70 anni. In gran parte sono donne sole con figli minori, o coppie con figli.

Il senso della realtà sta nelle storie. L’inclusione finanziaria può trasformare in profondità le condizioni economiche e sociali.

«Una mamma che riesce a ricongiungersi con i suoi figli dal Perù è un impatto che può essere soltanto raccontato, non misurato».

Ciò che fa la differenza è la relazione e la vicinanza, che il progetto chiama mentoring, erogata da una decina di volontari. Questo accompagnamento è professionale ma anche “caldo”, e sempre nel rispetto della dignità, delle competenze e della determinazione del richiedente, che non è mai considerato un assistito.

I risultati raggiunti hanno permesso di far emergere tre nodi di fondo cruciali:

  1. La Finanza Serve alla Gente Comune e ai Poveri:
    • Accelera la realizzazione di sogni e risolve problemi impellenti.
    • Permette a chi non ha di prendere (a prestito) da chi ha, per poi restituirlo, alimentando un circolo virtuoso.
    • Questo è il vero senso dell’intermediazione finanziaria: uno strumento di sviluppo.
  2. Il Lavoro è Cruciale:
    • Viene confermata “sperimentalmente” quanto sia cruciale il lavoro nella vita delle persone e drammatica la sua mancanza (assenza di reddito e povertà).
    • Si evidenziano conseguenze gravi, come l’obbligo per i clienti migranti rimasti senza lavoro di tornare ai Paesi di origine.
  3. Il Ruolo Dello Stato:
    • Il maggiore beneficiario del microcredito è lo Stato (la collettività), che incassa imposte e risparmia sussidi grazie all’attivazione economica dei beneficiari.
    • Si assiste al paradosso per cui chi dovrebbe essere aiutato dallo Stato si arrangia da solo, finendo per aiutare lo Stato.
    • L’interrogativo è: come far sì che le risorse generate da questi sforzi tornino in circolazione a vantaggio della collettività e dei più poveri, basandosi sulla logica dell’attivazione e non dell’assistenza che genera dipendenza?

Articolo scritto da Assone Capriata d’Orba e Associazione Colibrì