“Les grandes toccatas” con il Maestro Jean-Paul Imbert

SONY DSC

SONY DSC

MUSICA – Sabato 5 ottobre, alle ore 18, nel Santuario Madonna della Guardia di Tortona, per la Stagione di concerti sugli organi storici degli Amici dell’organo di Alessandria si esibirà uno dei più grandi organisti francesi viventi, il Maestro Jean-Paul Imbert, titolare del famoso organo dell’ Alpe di Huez costruito su progetto di Jean Guillou.

Il programma si intitola “Les grandes toccatas” e proporrà imponenti composizioni di Dietrich Buxtehude, Leon Boellmann, la celebre Toccata di Paradisi, brani di Frescobaldi, Dupré e di Reger e la Toccata, Adagio e Fuga in do maggiore di Bach.

Jean-Paul Imbert, nato a Clermont-Ferrand nel 1942, ha studiato pianoforte ed organo: a soli 15 anni era titolare dell’organo della chiesa di Sainte Jeanne d’Arc. A Parigi ha ricevuto l’insegnamento di Pierre Cochereau e di Jean Guillou del quale è stato, dal 1971 al 1993, supplente al grand’organo di Saint-Eustache. Nel 1993 è stato nominato titolare dell’organo Kleuker di Notre-Dame des Neiges d’Alpe d’Huez e responsabile dell’organizzazione dei concerti dove si esibiscono organisti rinomati provenienti dal mondo intero. Dal 1988 ha dato vita a diversi «stages» estivi dove si ritrovano studenti di differenti Paesi e scuole. Ha poi ampliato questi corsi facendovi partecipare suoi amici musicisti come Cornel Pana, che insegna Flauto di Pan , ed il violinista e direttore d’orchestra Christian Ciuca per stages di canto corale di altissimo livello.

Dal 1999 insegna ogni anno anche a Bad-Rippoldsau nella Foresta Nera. Dal 1997 al 2006 è stato titolare dell’ organo di Notre-Dame du Perpétuel Secours a Parigi, ed ha contribuito a far conoscere questo magnifico strumento di fattura contemporanea organizzando una grande serie di concerti dal titolo «Organo in duo» fin dal giorno dell’ inaugurazione ufficiale con l’Orchestra della Schola Cantorum diretta da Michel Denis nel settembre 2004. Su questo strumento ha realizzato diverse registrazioni.

I suoi concerti l’hanno portato in tutta Europa dove ha incantato il pubblico grazie ad un’ arte di registrare che esplora tutte le risorse dello strumento che ha il piacere di scoprire. Ha partecipato ai più rinomati Festival quali Caen, Chartres, Radio-France, Ravenna, Torino, Messina, Cambridge, Roma, Roquevaire, Bordeaux, Mosca, Passau, Fribourg en Brisgau, Gdansk-Oliwa, Portsmouth, Lausanne. Fervente interprete di Bach e della scuola romantica, possiede un largo repertorio del quale dona una traduzione sempre viva e piena di colore, e lo ha anche arricchito con una serie di trascrizioni proprie da opere di Prokofiev, Rachmaninov, Grieg, Liszt.

Torna a suonare l’antico organo della chiesa Parrocchiale di Molo Borbera

foto-organo-di-molo-dopo-il-restauroMUSICA –  Torna a suonare l’antico organo della chiesa Parrocchiale di Molo Borbera.

Ad inaugurarlo, venerdì 4 ottobre, alle ore 21, sarà il giovane organista novese Alessandro Urbano, diplomato in organo e in clavicembalo al Conservatorio Statale “A.Vivaldi” di Alessandria. Dal 2010, partecipa a master e corsi di perfezionamento in organo, clavicembalo, direzione di coro e d’orchestra a Ginevra. Nel 2013 fonda a Ginevra l’ensemble di musica antica L’Armonia degli Affetti, risultando tra i vincitori del concorso “Jeunes Ensembles”. Tra gli ultimi impegni si segnalano la partecipazione all’Opera di Ginevra con l’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Hartmut Haenchen, a l’Opéra Bastille di Parigi con il Coro e l’Orchestra dell’Opera diretti da Philip Jourdan (Messa in si minore, J.S.Bach, clavicembalo), Teatro della Città di Lussemburgo con Cappella Mediterranea diretta da Leonardo Garcia Alarcon (opera Erismena, Francesco Cavalli, clavicembalo) oltre ad una collaborazione con l’ensemble barocco ArteMandoline e Nuria Rial.

L’organo è opera dell’importante organaro ottocentesco Camillo Guglielmo Bianchi, originario di Lodi ma stabilitosi presto a Novi Ligure, diventando di fatto uno dei pochissimi organari il cui laboratorio era situato in provincia di Alessandria, facendo seguito a rari precedenti tra i quali il più rappresentativo risulta essere Francesco Bellosio, che aveva bottega ad Orsara Bormida e che nel 1788 costruì il bellissimo organo della chiesa di Santa Caterina a Cassine.

Lo strumento fu commissionato nel 1855 dall’antica chiesa dei Francescani nel centro storico di Novi, oggi non più esistente, e fu inaugurato da Padre Davide da Bergamo, allora organista al monumentale “Serassi” dell’Abbazia di Santa Maria di Campagna a Piacenza. Fu in seguito trasportato nella nuova sede dell’Ordine subendo un rifacimento ad opera degli stessi allievi del Bianchi nel 1892. Infine nel 1959, quando i frati decisero di rimpiazzarlo con un organo a trasmissione elettrica, fu acquistato dalla Parrocchia di Molo Borbera per volontà dell’allora Parroco don Manlio Pisacco.

All’interesse ed alle amorevoli cure di alcuni giovani del paese si deve lo stato di conservazione relativamente buono che ha facilitato sotto tutti gli aspetti le operazioni di ripristino, sostenute dalla CEI con i fondi dell’8×1000, dalla Consulta per la valorizzazine dei Beni Culturali presieduta dall’Ingegnere Pier Giacomo Guala e dalle Fondazioni CRT e CRAL. Il restauro filologico è stato recentemente ultimato dalla ditta “Fratelli Marin” di Lumarzo ed ha comportato l’integrale ricostruzione della cassa.

Il programma comprende brani di Antonio Vivaldi, Girolamo Frescobaldi e Bernardo Pasquini, nonché composizioni dei più noti autori italiani ottocenteschi quali Vincenzo Petrali, Padre Davide da Bergamo, Vincenzo Bellini, Giovanni Morandi e Carlo Bodro.

Poesia in musica alla Gambarina

MUSICA – Domenica 6 ottobre, alle 17, appuntamento con Musicalia al Museo Etnografico: un altro appuntamento di questa stagione concertistica in cui la musica si sposa alle altre arti, in questo caso alla poesia, nella volontà di ricreare l’atmosfera colta e raffinata del salotto buono di inizio Novecento.

Protagonista dell’evento sarà Gabriele D’Annunzio nelle liriche da camera di Ottorino Respighi e Francesco Paolo Tosti, grazie agli interpreti presenti: la nota soprano milanese Stelia Doz, che sarà affiancata dal sensibile contrappunto di Stefania Mormone al pianoforte e da quello incisivo di Antonino Tagliareni, voce recitante.

Il Duo formato dal soprano Stelia Doz e dalla pianista Stefania Mormone ha al suo attivo molti concerti in cui presenta al pubblico programmi del repertorio cameristico internazionale in una formula che non è solo musicale ma una via di mezzo tra musica e teatro. Si avvale spesso della presenza di un altro strumento (violino, clarinetto, fisarmonica) e di una voce recitante. Il repertorio spazia dai Lieder di Schubert e Strauss alle canzoni di Kurt Weill, dalle arie da camera di Donizetti alle liriche del Novecento italiano, dalle melodie di Debussy a quelle di Poulenc.

Stelia Doz, cantante e didatta, tiene regolarmente seminari e masterclass in Italia e all’estero (Europa, Cina, Corea, Stati Uniti). Nel 2013 è stata guest-professor per l’intero anno accademico alla Yeongnam University di Daegu, Corea del Sud. Ha cantato ruoli di primo piano in importanti teatri italiani, fra cui il Regio di Torino e La Fenice di Venezia; si dedica al Lied, alla Mélodie francese e al repertorio cameristico italiano del Novecento. Ha inciso una collana di CD dedicata alla musica da camera italiana per la casa sudcoreana Shynnara; i George-Lieder di Schoenberg per la Radio Svizzera; La canzone dei ricordi di Martucci, le Cinq Mélodies di Baudelaire di Debussy; per Limen i Mignon Lieder di Wolf e di Schumann, Liederkreis op. 39 di Schumann. Ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra cui il Toti Dal Monte di Treviso e la medaglia d’argento al Concorso di esecuzione musicale di Ginevra.

Stefania Mormone, da sempre impegnata nella musica da camera con grandi interpreti, ha ottenuto fin dagli esordi della sua carriera uno straordinario successo a livello internazionale, in particolare nel lungo sodalizio artistico con il violinista Sergej Krylov con il quale si è esibita al Teatro alla Scala, Philarmonie di Berlino, Suntory Hall di Tokyo, Musikverein di Vienna, e molti altri ancora. Numerose tournée in Europa ed oltreoceano l’hanno proiettata anche nella dimensione solistica, sia in recital che con prestigiose orchestre. Radio e televisioni internazionali l’hanno frequentemente invitata a registrare le sue esecuzioni. Ha inciso numerosi dischi per EMI, Agorà, Rivista Amadeus.

Antonino Tagliareni alterna l’attività di attore a quella di didatta. Fra le varie “performance” Il perfetto inesausto movimento di Susanna Tamaro, monologo recitato sull’esecuzione di Quatuor pur la fin du temps di Messiaen al Conservatorio di Milano, la recitazione delle poesie di Stefan George nelle intonazioni di Arnold Schoenberg (Das Buch der hängenden Gärten) per RadioTre Suite; l’esecuzione di Platero y yo di Castelnuovo Tedesco – Jiménez, per voce recitante e chitarra per il Festival MondoMusica di Cremona e per il Teatro Dante Alighieri di Ravenna. E’ anche insegnante di tecnica vocale: molte le collaborazioni con istituzioni e gruppi musicali fra cui la Fondazione Guido D’Arezzo, la Scuola Civica di Milano, l’Istituto Pareggiato di Bergamo, l’Università Bicocca di Milano. Tiene regolarmente masterclass e seminari in varie università della Corea del Sud.

Potete visualizzare qui la locandina dell’evento.

Si rinnova la proposta dell’Alessandria Jazz Club: nasce JAZZAL 2019

MUSICA – Dopo quattro anni di “Red Note”, la rassegna nata in collaborazione con l’hotel Alli Due Buoi Rossi, l’Alessandria Jazz Club cambia aria e cerca nuove formule per proporre il jazz nella nostra città.

La nuova rassegna si chiama “Jazzal 2019” e si svolgerà da ottobre a marzo al Teatro Parvum in via Mazzini 85. La rassegna apre venerdì 25 ottobre con “Emanuele Cisi – No eyes”, il saxofonista torinese con il suo super quartetto rilegge il repertorio di Lester Young e lo reinterpreta.

Su un piano decisamente diverso la serata del primo novembre con la straordinaria violinista Anais Drago e i suoi Jellyfish; la musica è ispirata al genio dissacratore di Frank Zappa. Un ospite inglese (con nome francese) il 15 novembre, è il vibrafonista Roger Beaujolais con il suo trio italiano, presentano composizioni originali dello stesso Beaujolais. Il gruppo di scena il 29 novembre si chiama “Italian organ trio” perché caratterizzato dall’organo hammond, ma il suo leader è il chitarrista Lorenzo Petrocca; presentano “O soul mio”, un tributo ai maestri della tradizione organistica jazz con alcuni arrangiamenti di brani italiani.

Dopo una pausa invernale di due mesi Jazzal 2019 ricomincia il 7 febbraio con un quartetto di giovanissimi talenti guidati dal batterista e talent scout Stefano Bagnoli: è il “We kids quartet”, una ventata di giovinezza. Il 21 febbraio sarà la voce di Giulia Cancedda a portarci sulle orme di una delle vocalist più originali degli ultimi decenni con il progetto “On Joni Mitchell’s paths”. Ancora voci in jazz il 6 marzo con un gruppo che vede al suo interno ben quattro cantanti, è il progetto “Voices in jazz” guidato dal trombettista Gianpaolo Casati. E per concludere il 20 marzo il pianista, batterista e compositore Luigi Bonafede, con il suo Poker Quartet , ci presenterà un programma di sue composizioni.

Potete visualizzare qui la locandina della rassegnaPer ulteriori informazioni visitate il sito di Alessandria Jazz ClubAll’apertura della rassegna, e nei concerti successivi sarà data al pubblico la possibilità di sottoscrivere la tessera associativa del club con la quale sarà possibile avere uno sconto sul biglietto d’ingresso, e agli under 30 di entrare a metà prezzo.

Jazzal 2019 si svolge grazie al sostegno della Fondazione SociAL, della Fondazione CRT, della Fondazione CR Alessandria e rientra nell’ambito del festival diffuso “Piemonte Jazz Festival” e del
“Festival Identità e territorio”.

“Sassi nello stagno”: Cultura e Sviluppo e Fondazione Social dialogano con la città

logo_culturaesviluppologo-social

 

L’Associazione Cultura e Sviluppo e la Fondazione SociAL presentano alla città la propria attività corrente e alcuni progetti innovativi che stanno cercando di impostare per il futuro prossimo.

Il titolo dell’incontro, “Sassi nello stagno”, intende rendere l’idea che la cultura, la formazione e l’attenzione per il sociale siano come sassolini che, lanciati nello stagno della comunità, propagano i loro effetti su tanti partner e in tanti contesti differenti ma connessi.

Il lavoro in rete, l’innovazione sociale, l’innovazione culturale e le sempre mutevoli esigenze formative sono temi da affrontare quotidianamente per i contesti associativi e fondativi. Durante la serata, si cercherà di indagare, con tutti i presenti, opportunità e sfide future per potenziare l’impatto territoriale del nostro contesto.

Siete invitati, quindi, giovedì 3 ottobre 2019, alle ore 18 (con termine alle 20 e successivo aperitivo) all’incontro Sassi nello stagno: presentazione e dialogo con la città sulle attività 2019/20 di Cultura e Sviluppo e Fondazione SociAL.

Durante l’evento è previsto l’intervento di MARCO RIVA, Innovation Manager Open Incet di Torino, che avrà il ruolo di commentare, all’occorrenza criticamente, l’operato territoriale di Associazione e Fondazione, oltre che di fornire spunti su metodi, contenuti, attività sviluppati in contesti italiani ed europei simili al nostro.

A Valenza l’Ensemble Lorenzo Perosi in concerto

3-ensemble-l-perosiMUSICA – Sabato 28 Settembre alle 21, nella Sala Consiliare del Comune di Valenza (Palazzo Pellizzari) si terrà l’ottavo appuntamento del X Festival Internazionale di Musica “Alessandria Barocca e non solo…”, promosso dall’Associazione Pantheon, sotto la direzione artistica di Daniela Demicheli e sostenuto da Fondazione SociAL.

La serata, organizzata in collaborazione con il Comune di Valenza, vede protagonista l’Ensemble Lorenzo Perosi (Marcello Bianchi, violino – Claudio Merlo, violoncello – Daniela Demicheli, pianoforte) che accompagnerà il pubblico in un viaggio musicale dall’Europa al Nuovo Mondo alla ricerca dell’emozione dal titolo ” Ad occhi chiusi”.

Tanghi, valzer, czardas, danze ungheresi, celebri colonne sonore e molto altro per un percorso musicale “classico, ma non solo” in cui abbandonarsi a ricordi, sogni, sensazioni, emozioni.