Sono stati resi pubblici i dati del Global Trends in Giving 2020: per la prima volta l’Italia ha partecipato alla rilevazione dei comportamenti dei donatori di tutto il mondo. La ricerca, ideata da Nonprofit Tech For Good e sponsorizzata da Funraise è giunta nel 2020 alla sua terza edizione e ha coinvolto 133 paesi mettendo in evidenza i principali trend di tutti i continenti. Research partner del progetto è Italia non profit, che ha curato la versione italiana della ricerca, rimasta online dal 1° marzo al 31 maggio 2020 e alla quale hanno partecipato 1356 persone.

Con questo risultato, l’Italia, per la prima coinvolta nella ricerca, si posiziona al primo posto in Europa per numero di partecipanti all’indagine. Il campione italiano è stato ingaggiato grazie al supporto dei numerosi dissemination partner che hanno contribuito alla diffusione dell’iniziativa: ASSIF, AVS, Fondazione SociAL, Cultura e sviluppo, Magazzini Oz, Casa Oz, LNDC Animal Protection, Confederazione Parkinson Italia, Hospice di Abbiategrasso, Fitzcarraldo Fondazione, Fondazione ANT, Gimbe, Terre Des Hommes, Wikimedia Italia, CVS Vicenza, Apeiron, Associazione Abbracci e Amore, Mondo Internazionale, Aifr, #Givingthuersday, Fondazione Mazzola, CSR Manager Network, Associazione Parkinson in Italia, Social Value Italia, Aiccon, Fundraiser per passione, The Fundraising school, Scuola di Fundraising di Roma, Job4good, Metadonors.it, Rete del dono, Aragorn, Il bando nella matassa, Impronta etica, Elena Zanella Fundraising Academy, AIFO, Feel Crowd. 

Si conferma l’attenzione al tema del dono da parte degli italiani
L’86% dei partecipanti alla ricerca ha dichiarato di aver effettuato una donazione nell’ultimo anno. Migliora la propensione al dono anche per chi negli ultimi 12 mesi non ha effettuato alcuna donazione in denaro a favore di una causa sociale (14%). Tra questi infatti, il 38% non esclude di effettuare una donazione nei prossimi 12 mesi. L’emergenza Covid-19 ha confermato la solidarietà degli italiani: il 66% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di aver donato per l’emergenza Covid-19.

La raccolta fondi si fa sempre più digitale…
L’indagine ha confermato anche una sempre maggiore digitalizzazione dei processi di raccolta fondi trainata da un ruolo sempre più predominante dai social media. 1 donatore su 4 ha donato tramite piattaforme ed eventi digitali come shop online, lotterie, aste virtuali. Facebook, Instagram e WhatsApp risultano essere i tre social media che più stimolano i cittadini a donare. Oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver già usato gli strumenti di raccolta fondi sviluppati da Facebook e Instagram.

…ma i cittadini italiani cercano ancora strumenti percepiti come più sicuri
Se nel campaigning il digital inizia a farla da padrone, rispetto agli strumenti utilizzati per effettuare la donazione per gli italiani è ancora alta l’esigenza di affidarsi a strumenti percepiti come sicuri e che nel tempo hanno saputo conquistare la fiducia dei cittadini. É questo il caso, ad esempio, degli “SMS Solidali”, ai quali hanno fatto ricorso nel 2019 circa il 12% dei rispondenti per l’Italia, mentre negli altri continenti – escludendo l’Europa (9%) – la loro incidenza non supera il 3%.

“Dalla ricerca emergono alcune novità interessanti: se da una parte viene confermata una maggiore predisposizione al dono delle donne rispetto agli uomini (65% contro il 34%), dall’altra in termini di fasce anagrafiche, l’indagine restituisce un progressivo ringiovanimento della platea dei donatori” – spiega Mara Moioli, COO di Italia non Profit. “Il ruolo dei Baby Boomers è ancora rilevante nel sostegno finanziario al non profit, ma sembrerebbe non rappresentare più lo “zoccolo duro” dei donatori. È infatti considerevole la percentuale di Millennials (nati tra il 1981 e il 1997) che si è dichiarata donatrice all’interno della ricerca (32%). Un’ottima notizia per il Settore, se venisse confermata nei mesi a venire anche al di fuori dell’effetto solidarietà generato dall’emergenza Covid-19, e che potrebbe rappresentare i primi frutti delle molteplici azioni intraprese negli ultimi anni per parlare alle nuove generazioni e costruire i donatori di domani” – conclude Moioli.

 

“Giunto alla sua terza edizione, – spiega Heather Mansfield, Fondatrice di Nonprofit Tech for Good – l’idea del Global Trends in Giving Report è nata dalla consapevolezza che c’era una significativa mancanza di dati sul comportamento dei donatori online al di fuori degli Stati Uniti e del Regno Unito. Troppo spesso le organizzazioni situate in Africa, Asia, America Latina , Medio Oriente, ecc. hanno dovuto fare affidamento sui dati degli Stati Uniti e del Regno Unito per elaborare le loro strategie di raccolta fondi online, senza poter tener conto delle significative differenze territoriali relative a motivazioni e aspettative di chi dona online. Quest’anno, avere Italia non profit come partner ha ampliato in modo significativo la nostra comprensione dei donatori italiani – e dei donatori dell’Unione Europea in generale. Avere un partner affidabile nel Paese, che promuovesse l’indagine in italiano presso i donatori italiani ha detemrinato un importante avanzamento per la ricerca. I sondaggi più noti al mondo relativi ai compartamenti donativi sono condotti solo in inglese e questa barriera linguistica è quella che ci impegniamo a superare in futuro.