Il progetto Effe, da anni a sostegno delle donne con percorsi di empowerment per l’autonomia economica e sociale in partenariato con le Istituzioni locali (Comune di Alessandria, Cissaca, ASLAL) e con diversi ETS del territorio, e finanziato dalla Fondazione Social e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha creato un albo di baby sitter formate dal corso organizzato negli scorsi mesi dall’Associazione Don Angelo Campora in collaborazione con l’APS Colibrì e la cooperativa Semi di Senape.
Il corso con l’obiettivo di fornire le necessarie competenze professionali per la gestione del bambino, ha avuto una durata di 36 ore, di cui 20 di lezione con il seguente programma:
elementi di puericoltura, attenzioni igieniche nella prima infanzia
elementi di pronto soccorso e malattie dell’infanzia concetti di base di psicologia
attività motoria e outdoor education il gioco e la creatività
disostruzione pediatrica, ustioni, ferite, ingestioni e 16 di tirocinio in servizi per l’infanzia.
Era previsto un test finale e il rilascio dell’attestato frequentando almeno l’80% delle lezioni. Ad oggi sono state organizzate 3 edizioni del corso: aprile/luglio 2021 – aprile/luglio 2022 – maggio/luglio 2024.
L’Albo delle babysitters risponde alla diffusa esigenza delle famiglie di reperire persone affidabili e preparate a cui lasciare i propri figli, sia per situazioni occasionali, sia per situazioni maggiormente continuative (ad esempio per coprire fasce orarie in cui i servizi educativi o supporti di carattere familiare non sono disponibili).
L’Associazione Don Angelo Campora promuove presso le Istituzioni e presso gli ETS locali la pubblicazione dell’Albo sui propri siti per consentire quell’incrocio tra domanda ed offerta tra i privati cittadini e le babysitters, attivando possibilità di lavoro e soluzioni familiari.
Le famiglie potranno contattare direttamente le babysitter, per stipulare accordi personali, utilizzando i riferimenti rilasciati dalle interessate ai seguenti link:
Dal 17 al 21 giugno un Festival diffuso sul territorio alessandrino in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato
Sono sempre di più le persone che ogni anno lasciano la propria terra a causa di conflitti, violenze, persecuzioni, violazioni dei diritti umani, cambiamenti climatici. Per celebrare l’approvazione della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale dell’ONU, il 20 giugno viene celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato. Una ricorrenza internazionale – promossa dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati – che sul territorio provinciale verrà vissuta e partecipata “La comunità che vorrei”, un Festival diffuso che si svolgerà dal 17 al 21 giugno, tra Alessandria, Acqui Terme, Novi Ligure e Serravalle Scrivia, che individua l’arte come veicolo di inclusione sociale.
L’iniziativa nasce da un importante lavoro di rete tra gli enti facenti parte della Comunità di Fermento e la rete alessandrina e provinciale del SAI, il Sistema di Accoglienza Integrata, che sul Comune di Alessandria è gestito dal CISSACA in collaborazione con Fondazione ERI ETS, mentre a livello provinciale è gestito in collaborazione con la Cooperativa Sociale Crescere Insieme. Si unisce ai promotori Refugees Welcome Alessandria, parte di una rete nazionale attiva nella promozione del coinvolgimento attivo di famiglie e cittadini della comunità locale nell’accoglienza.
Fermento è una comunità di pratiche e saperi che riunisce diversi enti nell’obiettivo di promuovere l’inclusione dei cittadini stranieri, potenziando opportunità e servizi sul territorio della provincia di Alessandria a beneficio di tutti i soggetti più vulnerabili e dell’intera collettività. La Comunità promuove il festival attraverso la partecipazione del gruppo di enti rappresentanti il territorio novese e una rete dedicata a sostenere le famiglie con background migratorio. ll SAI è il Sistema di accoglienza e integrazione costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, in collaborazione con le realtà del terzo settore, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Oltre ad assicurare servizi di accoglienza, assistenza e tutela, contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce percorsi di inserimento socioeconomico dei beneficiari.
In occasione del Festival, ciascuno degli enti, con le proprie professionalità e attivando risorse, contatti e fondi, ha contribuito a proporre un’offerta articolata e adatta a diverse fasce di età e a pubblici differenziati, per creare un ricco calendario di appuntamenti che hanno come filo conduttore l’arte come elemento di inclusione, partecipazione e accoglienza positiva.
“La comunità che vorrei” mette al centro la cultura, il patrimonio e l’arte come ponti che avvicinano e accorciano le distanze, come momento di scambio di esperienze condivise, come spazio per ascoltare l’altro e farci ascoltare. Così: un corso di italiano diventa scenario di lettura di favole dal mondo per avvicinare le famiglie; una piazza, un grande gioco dell’oca per far riflettere a ogni casella sul nostro ruolo di cittadini attivi nella promozione di comunità accoglienti; uno spettacolo teatrale, l’occasione per dare parola a ragazzi ospiti di strutture di accoglienza; proiezioni di film, un’opportunità per riflettere sul significato di “integrazione”; un libro, un laboratorio ludico creativo per i più piccoli e i loro genitori; la pittura, un workshop e un murale d’artista per una città “a colori”. E poi momenti di approfondimento, musica e convivialità, con cibi dal mondo e dalle realtà sociali del territorio.
Tutti eventi ad accesso libero e gratuito.
Di seguito il programma dettagliato:
Favole dal mondo – 17 giugno – ore 14.00-16.00 presso Istituto Comprensivo Martiri della Benedicta via San Rocco 1, Serravalle Scrivia
Un pomeriggio dedicato ai bimbi e alle loro famiglie con letture di favole dal mondo a cura delle mamme frequentanti il corso di italiano. Con accompagnamento musicale e merenda.
OCA: l’arte che allena il pensiero – 20 giugno – ore 16.00-20.00pressoPiazzale Partigiani, Novi Ligure
La piazza diverrà un grande Gioco dell’Oca grazie a uno spettacolo teatrale interattivo che stimolerà la riflessione sui temi dell’inclusione. Festeggeremo la fine dei corsi del CPIA2 con musica e un aperitivo.
16.00 – Festa di fine corsi CPIA2
17.00 – Performance “OCA: l’arte che allena il pensiero”
18.30 – Aperitivo e musica
Cine-Visioni con il regista Elia Moutamid e Dadá – 20 giugno – ore 18.30-22.30 presso Ricre – Via Cassino 27, Acqui Terme
Cine-visioni: proiezione dei corti GAIWAN e Arabiscus del regista e attore Elia Moutamid a seguire riflessione sul significato della parola “integrazione”. Aperitivo multietnico realizzato dalle famiglie accolte.
Dadà: saggio finale del laboratorio di teatro a cui hanno partecipato alcuni ragazzi accolti nel progetto SAI della Provincia di Alessandria. Il laboratorio è stato condotto dalla compagnia teatrale “Teatro del rimbombo”.
Arte: una forma di inclusione sociale – 20 giugno – ore 15.30-23.30 presso il Chiostro di piazza Santa Maria di Castello, Alessandria
15.30 – 18.00 WORKSHOP DI PITTURA a cura dell’Associazione Pigmenti rivolto ai ragazzi ospiti delle strutture di accoglienza o di famiglie affidatarie.
16.00 – 18.00 LABORATORIO DI LETTURA PER FAMIGLIE a cura di Fermento – Le lenti dell’inclusione Laboratorio ludico/creativo con lettura per bimb* e genitori a cura dell’educatrice di prima infanzia, Ilaria Peretti e in collaborazione con Officina Femminile. (Alle 16 per bimb* 12/24 mesi; alle 17 per bimb* 24/36 mesi. 18.00-19.15)
TAVOLA ROTONDA : Migrazioni e intolleranza: l’arte come forma di inclusione sociale.
18.00 – Giorgio Abonante – Sindaco Comune di Alessandria e Vittoria Oneto – Assessora alle politiche per la multiculturalità.
18.20 – “Riflessioni su Umberto Eco in tema di migrazioni e intolleranza” a cura di Giorgio Barberis – Direttore DIGSPES – Università UPO
18.50 – Parola all’artista: il murale e il workshop di pittura come messaggio di inclusione sociale a cura di Riccardo Ten Colombo dell’Associazione Pigmenti
19.00 – Chi sono i beneficiari del Progetto SAI del nostro territorio? Punti di forza e fragilità dei percorsi di inclusione a cura di Tiziana Piras – referente SAI- CISSACA e di Valentina Sangion – coordinatrice SAI – Fondazione ERI
Coordina la Tavola Rotonda Margherita Bassini – Presidente CISSACA
19.15 – Aperitivo e musica con gusti e note dal mondo.
21.15 – PROIEZIONE DEL FILM “Si, Chef! La Brigade” a cura di Refugee Welcome – Alessandria
Il festival è promosso da: Provincia di Alessandria, Comuni di Alessandria, Novi Ligure e Serravalle Scrivia, Consulta pari opportunità Comune di Serravalle, CISSACA, Consorzio dei Servizi alla Persona del Novese, APS Cambalache, Cooperativa Sociale Azimut, Fondazione ERI, Crescere Insieme, CPIA2 di Novi Ligure, Istituto Comprensivo Martiri della Benedicta, ASL AL, Centro per l’Impiego di Novi Ligure, Associazione San Vincenzo di Novi Ligure, Caritas Diocesana di Tortona – Centro di Ascolto di Novi Ligure, Associazione Cultura e Sviluppo, Refugees Welcome – Alessandria, Il Chiostro – Ostello Alessandria, Enaip Alessandria.
Il festival è realizzato grazie al sostegno di: Fondazione SociAL, Fondazione Compagnia di San Paolo e il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Si ringraziano: Ristorazione Sociale, Fuga di Sapori, Il Tiretto col cuore, Social Community Theatre Centre, Officina Femminile e tutti gli altri enti coinvolti nell’ideazione, realizzazione e organizzazione dei diversi eventi.
Due incontri per informazioni pratiche sulla tutela della donna e dei minori in caso di separazione e divorzio
È dimostrato dalle statistiche che le donne italiane sono più povere, da giovani, da madri e da anziane, rispetto ai loro coetanei maschi. E quando si separano sono quasi sempre loro, con rare eccezioni, a perderci in termini economici. Perché, semplicemente, spesso non lavorano o fanno lavori precari e malpagati.
Alda Merini scriveva “Talvolta si va via per riflettere, mentre altre volte perché si è riflettuto.”
Sposarsi e fare scelte di vita più orientate alla cura della famiglia che alla professione, magari lasciando il proprio lavoro perché tanto c’è quello del marito che guadagna per due: tutti noi conosciamo almeno una donna che ha preso questa decisione nella vita e ora dipende economicamente dal partner. Se la scelta è consapevole e concordata all’interno della coppia non c’è nulla di male, purché vi sia contezza che per la controparte femminile sarà molto più difficile uscire da dinamiche di violenza, abusi e sopraffazioni qualora non si possa contare sulla propria indipendenza finanziaria.
Perché se l’amore è eterno finché dura, non appena questo finisce e subentrano le prime difficoltà, il 67% delle donne divorziate si scopre dipendere economicamente dal marito. Ed è proprio con la separazione e il divorzio che si verificano le forme più subdole di violenza come il ritardo nel versamento degli alimenti o la dilatazione dei tempi per la risoluzione della separazione che costringe l’ex partner ad affrontare spese più alte.
Si tratta di una situazione molto diffusa e comune, e spesso gli uomini dimenticano che le donne hanno dei diritti in caso di separazione e divorzio. Ciò che cerca di fare la legge è di riequilibrare una situazione che, il più delle volte, vede come parte svantaggiata la moglie, spesso nullatenente, senza un lavoro stabile e lasciata sola a provvedere alla cura dei figli. In questo delicato contesto, inoltre, la questione dell’affidamento dei minori assume una centralità indiscutibile. Il benessere dei bambini è prioritario e la legge mira a tutelarli in modo equo e bilanciato, tenendo conto delle esigenze di entrambi i genitori, ma soprattutto dei diritti e delle necessità dei minori stessi.
Di questo e di molto altro si parlerà nei 2 incontri programmati con l’avv. Sonia Carraro, specializzata in diritto di famiglia e immigrazione, mercoledì 29 maggio e 5 giugno alle ore 17.00 presso il Laboratorio Civico “Carla Nespolo” di via Faa di Bruno 39.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Don Angelo Campora odv e dall’APS Colibrì, nell’ambito del progetto “Effe: donne per le donne” sostenuto dalla Fondazione Social.
A partire dal mese di maggio si terranno gli incontri formativi di approfondimento rivolti a famiglie, caregiver, operatori ed educatori del territorio e dei servizi, organizzati dall’Associazione Don Angelo Campora in collaborazione con l’APS Colibrì nell’ambito del progetto “Effe: donne per le donne”, sostenuto dalla Fondazione Social.
Gli incontri, tenuti da professionisti ed esperti, approfondiranno le tematiche relative all’animazione con le diverse fasce di popolazione attraverso un taglio teorico, pratico e laboratoriale con l’obiettivo di informare e sensibilizzare su ambiti la cui importanza non solo risulta crescente ma anche e soprattutto cruciale per il benessere della nostra comunità.
Il primo degli incontri dal titolo “Diversamente giovani – percorsi di invecchiamento attivo” si svolgerà venerdì 24 maggio dalle ore 14 alle ore 18 presso il Centro Giovani Pittaluga, via Cavour Alessandria, e sarà condotto da Vanda Manieri e Elisabetta Benzi animatrici-educatrici-psicomotriciste relazionali.
Focus dell’appuntamento: il tema dell’invecchiamento attivo, dove l’animazione con gli anziani rappresenta una modalità relazionale prioritaria tra le parti (metodo divertente) con la quale si stimolano i partecipanti sia a livello cognitivo che socio-relazionale. (tramite attività specifiche e mirate,) per ottenere il miglioramento del benessere psicofisico e della qualità di vita di tutte le parti coinvolte in ogni contesto.
Progettare e organizzare attività ludiche, ricreative e creative all’interno di spazi di aggregazione o in strutture di accoglienza, con l’obiettivo primario di coinvolgere tutti, ma rispettando le attitudini e le esigenze di ognuno, significa saper creare un ambiente stimolante, dove ritrovare serenità, voglia di rimettersi in gioco e di sentirsi ancora utile e attivo. Fondamentale, pertanto, è la capacità di ascolto, che rappresenta il primo passo per instaurare una relazione di fiducia, dove sono messi al centro bisogni, aspettative e possibilità di ciascun partecipante nel rispetto della sua unicità. L’obiettivo è riuscire a fare emergere la spinta alla socializzazione, che si esprime nel rapporto con gli altri e con l’ambiente, portando l’anziano a sviluppare una maggiore padronanza di sè stesso. Una buona animazione sociale è fondamentale perché ha effetti benefici sul tono dell’umore, stimola la curiosità, l’interazione, (ed) è importante per mantenere viva l’autonomia, l’affettività, l’integrazione sociale e la possibilità di proiettarsi progettando.
Avere anche solo appuntamenti per raggiungere una finalità comune apre ancora alla dimensione del possibile, necessaria per vivere e non sopravvivere. Attività sociali, esercizi dinamici, esperienze creative, laboratori che stimolano la percezione, esercitazioni linguistiche, esercizi percettivo-logico-spaziali: saranno oggetto dell’incontro per una professionalità capace di offrire una quotidianità ricca di stimoli sociali, creativi e culturali. Ricordando che non è importante il tipo di attività, ma la modalità utilizzata per stimolare l’interazione!