Nel corso della serata dedicata al Terzo Settore che, abitualmente, Associazione Cultura e Sviluppo e Fondazione SociAL organizzano inisieme prima delle feste natalizie, si è discusso di disparità sociali in Italia e del ruolo che possono avere il Terzo Settore, il no profit, l’associazionismo, la cooperazione, la partecipazione civica e giovanile. Nostri ospiti sono stati Carola Carazzone – segretario generale di Assifero, Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della filantropia Istituzionale – e Carlo Borgomeo – presidente di Fondazione Con il Sud e dell’Impresa Sociale Con I Bambini.
Borgomeo ha spiegato come esista una diseguaglianza di reddito, di genere, territoriale, educative e che ciò si verifichi anche in aree interne di regioni del nord avanzate. Con la crisi le disuguaglianze si sono espanse, con la pandemia è esplosa la violenza sulle donne, si è aggravata la situazione dei senza fissa dimora, tanto da poter dire che sono nate disuguaglianze specifiche legate all’emergenza sanitaria.
Anche prima della pandemia c’erano ampie aree di diseguaglianza e non è detto che la situazione migliori una volta superata l’emergenza. Ci vuole un impegno forte e immediato per cambiare le cose, la diseguaglianza non è ineludibile. L’uguaglianza nasce dal riconoscimento dei diritti essenziali quali salute, istruzione, un minimo di benessere e deve prevedere anche secondo livello, ovvero il diritto ad avere pari opportunità senza favorire chi parte avvantaggiato.
Come ha detto Borgomeo, la sostenibilità non è legata solo al clima e all’ambiente ma è fondamentale anche l’aspetto sociale. La lotta alle diseguaglianza è la premessa per lo sviluppo economico: è infatti dimostrata la relazioni diretta tra diseguaglianza e sottosviluppo.
Rispondere al bisogno pone premesse per lo sviluppo, poi è necessario investire nel capitale sociale e rafforzare la dimensione comunitaria. Solo in questo modo lo sviluppo è sostenibile e duraturo.
Borgomeo ha ricordare che lavorare nel terzo settore vuol dire avere la volontà di cambiare le cose. La politica deve aprire spazi veri e il terzo settore non deve essere considerato supplente.
Una fondazione non deve solo leggere i bisogni e poi decidere come utilizzare le erogazioni. Occorre fare dei bandi non solo per progetti ma per le idee: in questo modo le fondazioni diventeranno soggetti non di erogazione ma di domanda,.
L’aumento enorme dei bisogni e della domanda nel 2020, la riduzione di entrate per gli enti del terzo settore, che si occupano di malati, persone sole, anziani, bambini, donne che subiscono violenza, è il tema affrontato da Carola Carazzone.
Una fondazione filantropica deve porsi al fianco di un ente del terzo settore per raggiungere un missione di cambiamento sociale con modalità più flessibili di finanziamento e di supporto. Bisogna investire nell’ente stesso per le attività di comunicazione, fundraising, digitalizzazione e organizzazione. È importante anche la durata del finanziamento: non si possono realizzare cambiamenti importanti in tempi limitati, per un impatto profondo occorrono anni.
Borgomeo ha ricordato che gli aiuti esterni per territori svantaggiati diventano oppressivi se non trovano motori di sviluppo e capitale sociale.
L’esperienza del’impresa sociale “Con i bambini” andrebbe studiata per vedere come ibridare pubblico e privato.
Il terzo settore non si sostituisce al pubblico anzi, esperienze all’estero dimostrano che se il pubblico è più forte lo è anche anche il volontariato. Non c’è concorrenza tra i due settori.
In conclusione i relatori hanno ricordato che anche rispondere ai bisogni è importante ma è diverso dall’avere l’obiettivo di cambiamento e di abbattimento dell’ingiustizia sociale cercando di incidere sulle cause più profonde. Farlo per progetti non è più adeguato ma bisogna cambiare tutto dall’interno.
Il 2020 si sta per chiudere e con esso la sesta edizione di Bee My Job, progetto di apicoltura sociale rivolto a rifugiati e richiedenti asilo, ideato da APS Cambalache, avviato – nel 2015 – grazie al sostegno di Fondazione SociAL e portato avanti da allora senza interruzioni. Avviato come progetto pilota, è cresciuto di anno in anno diventando un modello riconosciuto e validato a livello internazionale. E non si è fermato nemmeno davanti all’emergenza COVID19.
L’edizione 2020, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e di CONAPI – Consorzio Nazionale Apicoltori, e forte del patrocinio dell’UNHCR – Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati, ha visto la grande novità dell’apertura della Bee My Job Academy. Una scuola di apicoltura residenziale con sede ad Alessandria per richiedenti asilo e rifugiati provenienti da tutta Italia che ha tra i suoi obiettivi, oltre a garantire una formazione professionalizzante, quello di offrire percorsi di inclusione lavorativa in aziende apistiche etiche su tutto il territorio nazionale. Dopo un attento processo di selezione, ampliato sul territorio grazie all’utilizzo della app Mygrants, all’Academy sono stati ammessi 15 beneficiari originari di 8 diversi Paesi (Costa d’Avorio, Marocco, Guinea Bissau, Guinea, Mali, Nigeria, Congo, Algeria) e residenti in diverse zone del Piemonte, della Lombardia, nonché a Roma. Ciascuno con alle spalle una storia di migrazione, alcuni anche con esperienze di sfruttamento e marginalità.
Dopo le prime settimane di formazione in presenza, l’emergenza sanitaria ha costretto a rivedere l’organizzazione del corso che è proseguito – grazie alla costanza di docenti e studenti – con la didattica a distanza, sia per le lezioni di apicoltura, sia per i moduli complementari di lingua italiana, e sicurezza e orientamento sul lavoro. E poi, nonostante le difficoltà dovute alle circostanze complessive che ne hanno ritardato inevitabilmente la partenza, sono iniziati anche i tirocini in diverse aziende. Dalle realtà a conduzione familiare, come Cascina Sabbione, microfattoria in provincia di Pavia che ha accolto Lamine, o l’Apicoltura Fortini di Arzago d’Adda che ha aperto le porte a Mamadou assumendolo con un contratto agricolo, fino alla grande azienda di respiro internazionale. Ousmane ad esempio si è trasferito in Trentino per lavorare nell’organico di Mieli di Thun, mentre Ayoub e Mohamed sono entrati a far parte della squadra della Tenuta Il Ritiro, azienda leader in Europa per la produzione di api regine.
Bee My Job quest’anno è arrivato anche in Toscana, in un contesto difficile come l’insediamento informale della parrocchia di Vicofaro, a Pistoia, grazie alla collaborazione con MEDU – Medici per i diritti umani e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Qui si è tenuto un corso di apicoltura a cui hanno preso parte sette ragazzi stranieri, due dei quali hanno poi avuto l’opportunità di essere inseriti in tirocinio all’Azienda Agricola La Ginestra di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze. Un percorso iniziato da poche settimane, ma che proseguirà per un intero anno.
Contestualmente sono proseguite le attività di sensibilizzazione della cittadinanza e in particolare degli studenti, sul tema della sostenibilità ambientale e delle migrazioni forzate. Attività che si sono tenute per lo più online e che hanno messo in connessione Cambalache con realtà importanti, come l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” dell’Università di Pisa e la ong Acra. Quest’ultima ha organizzato una serie di Webinar in collaborazione con il Comune di Piacenza, inaugurando il ciclo proprio con la storia e le tematiche al centro del progetto Bee My Job. I numeri di Bee My Job nel 2020
22 richiedenti asilo e rifugiati formati in apicoltura
10 tirocini e 3 contratti di lavoro promossi in aziende apistiche etiche in tutta Italia
8 inserimenti abitativi promossi in abbinamento all’inclusione
200 studenti sensibilizzati sui temi della sostenibilità ambientale e delle migrazioni forzate.
Con il concerto dal titolo “Ed erra l’armonia per questa valle” si chiude il sipario sull’undicesima edizione del Festival Internazionale “Alessandria Barocca e non solo…”, promosso dall’Associazione Pantheon, sotto la direzione artistica di Daniela Demicheli.
A concludere la stagione concertistica, che quest’ anno ha portato lo spettacolo direttamente nelle case degli amanti della grande musica, sarà il raffinato pianismo di Matteo Costa, che percorrerà sugli ottantottontasti del suo strumento, quasi cento anni di storia a cavallo tra XVIII e XIX secolo.
Una serata musicale “alle soglie del romanticismo”, in compagnia di tre autori emblematici di questo periodo di transizione verso una nuova poetica ed una nuova espressività: Franz Schubert, Felix Mendelssohn Bartholdy, Ludwig van Beethoven.
L’evento, registrato presso la Chiesa di Santo Stefano, a Castellazzo Bormida (AL), sarà trasmesso sabato 19 dicembre, alle ore 21 (in replica domenica 20 dicembre, alle 21,30) dalla Piattaforma Digitale VinceròTv e fruibile gratuitamente online sui siti internet:
L’ XI edizione del Festival Internazionale ” Alessandria Barocca e non solo…”, è stata realizzata grazie al sostegno di Fondazione SociAL, Fondazione CRT, Fondazione CRA e del Comune di Castellazzo Bormida.
Mercoledì 16 dicembre ANFFAS Casale Monferrato riabilitazione, propone una diretta streaming, visibile sulla pagina Facebook dell’ente per presentare i primi risultati e l’esperienza del progetto “Consapevolmente”.
Un’iniziativa di parent coaching per l’autismo, realizzata con il sostegno di Fondazione SociAL, Fondazione CRT e ISES Alessandria, in partnership con Comune di Casale Monferrato, Servizi Socio Assistenziali di zona, ASL di competenza, con S.C. di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale SS Arrigo e Biagio (Al) e associazione Angsa Casale Monferrato.
“Attraverso il progetto – spiegano dall’equipe di Anffas Casale Monferrato – abbiamo avviato un percorso di supporto e formazione sul campo, di alcune famiglie con minori con ASD, ponendo l’attenzione sul migliorare la qualità delle relazione all’interno del nucleo familiare, migliorare la qualità della vita dei bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico e sul coinvolgimento dei genitori come parte attiva nel trattamento dei propri figli”.
Giovedì 17 dicembre avrà luogo, seppur in digitale, l’ultimo appuntamento 2020 della stagione dei Giovedì Culturali dell’Associazione Cultura e Sviluppo. Come d’abitudine, l’incontro sarà organizzato in sinergia con Fondazione SociAL.
Quest’anno complicato ha ferito profondamente le nostre comunità, sia dal punto di vista sanitario che socio-economico. Molte attività del Terzo Settore hanno rallentato il loro ritmo, altrettante hanno saputo ripensarsi nell’emergenza. Partendo da quello che abbiamo osservato sui territori di Asti e Alessandria, ci troveremo a dialogare con due relatori particolarmente prestigiosi e capaci di approfondire il tema delle diseguaglianze e di connetterlo con la vitalità che può e deve dimostrare il Terzo Settore territoriale, in sinergia stretta con la sua componente filantropica.
Saranno nostri ospiti, quindi, Carola Carazzone, Segretario Generale Assifero, e Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione Con il Sud e Impresa Sociale Con I Bambini. Con loro cercheremo di comprendere meglio gli elementi che compongono le disparità sociali in questo Paese e il ruolo che possono avere, nell’auspicabilmente vicina fase di rinascita, il Terzo Settore, il no profit, l’associazionismo, la cooperazione, la partecipazione civica e giovanile.
Vi aspettiamo giovedì 17 dicembre alle 18.00, in diretta streaming (sui nostri canali social, sul sito e sulla nostra nuova piattaforma https://fondazionesocial.salavirtuale.it)