Il percorso offre una panoramica delle sfide che una nuova impresa, un progetto professionale o di vita, affronta nella fase di avvio. L’obiettivo è fornire le basi per una corretta pianificazione e realizzazione di un’iniziativa imprenditoriale, analizzandone la fattibilità ma anche le potenzialità creative, esplorando gli aspetti economici, legali e fiscali, organizzativi e marketing strategico.
Dall’approccio manageriale alla compilazione del business plan, dalle fonti di finanziamento, alla promozione della propria idea, scoprire insieme i passi che aiuteranno a raggiungere il successo del proprio progetto.
Il corso si terrà online tutti i martedì dalle ore 17.00 alle ore 18.30 dal 12 settembre al 17 ottobre. Il primo e l’ultimo incontro si svolgeranno anche in presenza, presso il Laboratorio Civico della CGIL via Faa di Bruno 39, con ospiti del settore per un confronto sulle opportunità locali.
Per le iscrizioni visitare www.donnealquadrato.it/calendario
Ognuno esplorerà il percorso dal suo punto di vista, per scoprire come programmare la partenza del percorso imprenditoriale e qual è il giusto equipaggiamento: l’atteggiamento, il team, il luogo, le competenze e le risorse chiave per raggiungere la meta. La strada giusta non è solo l’innovazione, ma anche la sostenibilità, perché un’idea di successo può contribuire ad un futuro migliore per tutti.
19 settembre: PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Dall’idea alla proposta di valore, dal mercato al modello di business più efficace, partner e risorse chiave. Valutare le variabili che influenzano la buona riuscita di un’idea, scoprendo problemi e bisogni, trovando idee e soluzioni.
26 settembre: SCEGLI IL TIPO DI SOCIETÀ E DAI VITA AL PROGETTO
Che forma giuridica dare alla propria attività? Insieme ad una commercialista si valutano i criteri per orientare la scelta e individuare la forma societaria più appropriata, che rappresenta il primo passo verso il successo.
3 ottobre: BUSINESS PLAN E FONTI DI FINANZIAMENTO
Una guida passo dopo passo alla creazione di un Business Plan chiaro e completo, indicando strategie, obiettivi e previsioni finanziarie del progetto.
10 ottobre: BRANDING: MARKETING E COMUNICAZIONE NELL’ERA DIGITALE
Un focus sulle strategie di comunicazione più innovative: un percorso di definizione del proprio Brand e della sua promozione efficace per consolidarne la reputazione e aumentare le vendite.
Conquistare l’attenzione di nuovi collaboratori e potenziali investitori, imparando a trasmettere in pochi minuti, ma in modo convincente e coinvolgente, il valore della propria idea.
Il corso è realizzato da Donne al quadrato – Global thinking Foundation, nell’ambito del progetto Effe, realizzato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’APS Colibrì.
Sono partner del progetto: la CGIL di Alessandria, l’APS Cambalache, il Comune di Alessandria, il Cissaca, l’ASM Costruire Insieme, la cooperativa Semi di Senape, l’Associazione Cultura e Sviluppo, Radio Gold
Dallo scorso anno il Progetto Effe, realizzato dall’Associazione Don Angelo Campora e dall’APS Colibrì, insieme a una fitta rete di partner, sostiene le donne con iniziative formative, occupazionali, abitative volte all’autonomia e all’empowerment.
In questo quadro rientra anche il percorso Pratiche di bellezza e cura di sé, 4 incontri per prendersi cura del proprio aspetto, imparare i “trucchi” per affrontare un colloquio di lavoro e migliorare la propria autostima, in programma dal prossimo settembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 c/o Centro Famiglia Mondi Tondi via Parnisetti ang. Via Cornaglia – Alessandria, 2 moduli a cura di:
Roberta Massobrio insegnante e operatrice shiatsu, lunedì 18 settembre e 2 ottobre,
Cristina Iordachi make up artist freelance, sabato 16 e 30 settembre.
L’intento è creare uno “spazio” in cui ogni donna possa sentirsi a suo agio, libera di esprimere la propria personalità e identità nel rispetto delle differenze di ognuna. Uno stare assieme, in cui attraverso il linguaggio e la cura del corpo e di ciò che ci circonda, si possano costruire relazioni e scambi fra donne. Un tempo dove costruire e trascorrere assieme momenti rilassanti durante i quali ci si possa anche divertire e, per qualche ora, “evadere” dai propri problemi.
La possibilità di avere del tempo per potersi dedicare a se stesse, investendo sulle proprie abilità e conoscenze, oltre che interrompere la routine e porsi come possibilità di staccare da pensieri ciclici e ricorrenti – talvolta bloccanti e alienanti – è un modo per evolversi e svilupparsi positivamente.
Coccolarsi con un massaggio, passarsi la crema sul viso, rendere con un tocco di matita più grandi e luminosi gli occhi e col rossetto più colorate le labbra, può migliorare la propria autostima, rimandare un’immagine diversa di sè e rendere la giornata più gradevole.
Anche (e soprattutto) nei momenti di crisi, di disagio psico-fisico, di sofferenza personale non è quello che potrebbe essere definito superficialmente dai più solo come “vanità”, ma al contrario può rappresentare una modalità di resilienza che permette di affrontare e vivere il presente e la realtà in maniera migliore e con maggiore sicurezza.
Un laboratorio, quindi, per fornire informazioni su benessere, bellezza e cura di se, consigli e pratiche che aiutino ad aumentare i livelli di consapevolezza di se stesse e superare stereotipi che forniscono un’immagine sempre distorta del corpo femminile danneggiando la propria autostima.
Si prevede un costo di iscrizione al corso di € 5,00 per massimo 10 partecipanti.
Due dialoghi sulle buone pratiche per scoprirle a applicarle anche ad Alessandria, al Forte Acqui presso l’Orto di Cambalache.
Venerdì 9 giugno, alle ore 17.30 con Sara Ceraolo, presidente di OrMe ETS – Orti Metropolitani di Torino che racconterà quando gli orti urbani diventano luoghi di educazione ambientale, inclusione sociale, inserimento lavorativo e riqualificazione urbana.
Venerdì 16 giugno, alle ore 17.30 con Elena Carmagnani e Davide Lobue, OrtiAlti APS che approfondiranno il discorso sulle nuove pratiche di riuso dello spazio urbano a partire dalle comunità.
Mamma c’è un orto in città!
Sabato 10 giugno dalle ore 16.00 alle ore 19.00, gli orti sociali del Forte Acqui di Alessandria si aprono per un pomeriggio dedicato alle famiglie con merenda, visita degli orti e degli spazi verdi, attività di relax per gli adulti e danze per i più piccoli, per ritrovare insieme il piacere della convivialità e immaginare un nuovo modo di abitare il verde urbano.
L’Associazione Colibrì di Alessandria in collaborazione con la Camera del Lavoro e la Biblioteca Civica di Alessandria presenta la quinta edizione di “LETTI DI NOTTE 2023“ la notte magica del libro e della lettura, che quest’anno avrà per tema LA LUNA E IL DOPPIO.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di un appuntamento nazionale e si terrà presso il Cortile della Camera del lavoro di Alessandria Venerdì 16 giugno 2023 alle ore 21.00.
“Letti di notte” offre uno spazio alle proposte di lettura direttamente dalla voce dei lettori e delle lettrici. La magia delle sere estive si fonde con le parole in cui grandi e piccoli lettori possono sognare sotto le stelle e la luna, tra le pagine e le parole di testi scelti con cura. Ogni lettura dovrà essere al massimo di tre minuti di un’opera pubblicata.
Quest’anno per supportare la serata e per dare maggior voce ai lettori e alle lettrici sono stati predisposti tre incontri per perfezionare la propria lettura ad alta voce. Professionisti del settore consentiranno di apprendere le conoscenze di base per diventare un piacevole lettore/lettrice e ricavare ancora più emozione e gratificazione dalla propria voce e dall’ascolto delle letture altrui.
Il corso si terrà presso la sala multimediale del Laboratorio civico di Via Faa di Bruno, 39 articolato in tre incontri:
Mercoledi 31/05/2023 ore 18-19.30
Lettura ad alta voce –leggere con passione –lettura espressiva (docente Fulvia Maldini)
Mercoledi 07/06/2023 ore 18-19.30
Lettura ad alta voce –Lettura interpretativa (docente Laura Bombonato)
Mercoledi 14/06/2023 ore 18-19.30
Lettura ad alta voce – leggere ai bambini e agli adulti (docente Ilaria Ercole)
“Letti di notte” è un appuntamento ormai consolidato e ha l’ambizione nelle prossime edizioni di allargare le proposte e le iniziative al fine di diventare un vero festival dei lettori. Un punto di incontro che possa dare spazio alla lettura, alla cultura e alla connessione tra le arti, che possa ricordare il nostro passato e guardare al futuro.
PER ISCRIVERSI AL CORSO DI LETTURA E/O LEGGERE ALLA NOTTE DEI LETTORI
“Lo stigma del corpo ‘non conforme’ e la difficoltà di riconoscere la persona nel paziente obeso”. In occasione del World Obesity Day, vi presentiamo NutriMente, il progetto del GAPP per l’integrazione psico-corporea in un’ottica multidisciplinare.
“Il mio corpo è un macigno. Non sono il mio corpo. Questo corpo mi ingabbia”. Quante volte i professionisti della salute si sono trovati ad ascoltare queste affermazioni da parte dei pazienti obesi. I problemi di sovrappeso in generale, e l’obesità in particolare, ad ora non trovano un’adeguata risposta. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: un’indagine condotta nel 2019, su un campione di cinquanta mila bambini di terza elementare, rivela che il 20,4% è in sovrappeso, il 9,4% obeso ed il 2,4% gravemente obeso. L’Italia rimane dunque uno dei paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile. Si tratta di una costellazione di complessità in un cielo buio, quello della nerezza esistenziale dei giovani – anche giovanissimi – che hanno il cibo come compagno, sempre a portata di bocca, ingurgitato fino a deformare l’intera figura, fino a deformarne i contorni. NutriMente nasce proprio da qui: da quel troppo del corpo obeso, che mette fortemente a rischio la propria salute, e che produce angoscia nell’altro. Pensando proprio a quel “troppo” che nasconde un “vuoto di tutto”, il Centro GAPP FIDA, impegnato da vent’anni nella cura dei disturbi alimentari, ha pensato ad un progetto terapeutico in ottica psicodinamica, rivolto a bambini, preadolescenti, adolescenti con problemi di sovrappeso e obesità, finalizzato non solo a cogliere, ma soprattutto ad intervenire, tanto sugli aspetti psicologici, quanto su quelli medici e dietologici, prendendo in considerazione i diversi aspetti del giovane paziente obeso: psichici, fisici, familiari e sociali nella loro complessa totalità.
La vision di NutriMente concepisce una presa in carico multidisciplinare, un percorso intensivo trimestrale, ma prolungabile, che si avvale dello strumento del gruppo di piccole dimensioni – con un gruppo di parola e con laboratori espressivo-creativi e psico-corporei – capace di rendere più compatto l’intervento, anche con la condivisione dei punti di fragilità, ed attraverso la socializzazione. Condividere e socializzare sono fondamentali quando si parla di obesità in età evolutiva: due cardini intorno ai quali ruota la possibilità del cambiamento, attraverso un’integrazione a più dimensioni, fra movimento e terapia di parola, fra esperienza individuale e gruppale.
L’opportunità di raccontarsi – imparando a conoscersi in una dimensione gruppale, libera dal giudizio – permette di portare alla luce vissuti ed esperienze personali che, proprio attraverso la condivisione ed il confronto, consentono di sentirsi gradualmente più accettati e meno soli. “La proposta di un laboratorio come intervento terapeutico nasce anche dall’esigenza di avvicinarsi al bambino, e al preadolescente, con un linguaggio che sia vicino al suo modo di esprimersi, offrendogli la possibilità di comunicare il suo malessere anche attraverso la proiezione di parti di sé in storie, narrazioni, attraverso gli stimoli creativi offerti proprio dal laboratorio”, spiega Elena Mietto, psicologa del Centro GAPP, riferendosi in particolare agli stimoli creativi che animeranno i laboratori, “Ad esempio varie immagini, dadi contastorie, disegni e giochi emotivi, con i quali i partecipanti avranno la possibilità di scoprirsi e di scoprire l’altro, uscendo, con i propri tempi, da quella corazza difensiva che caratterizza la persona obesa”.
Spesso ci si trova a lavorare con ragazzini obesi che non esprimono il loro disagio, perché lo tengono rigorosamente sotto chiave: la vergogna li porta, infatti, ad acquisire uno stile relazionale a volte totalmente compiacente, altre volte aggressivo. Il loro è un tentativo di farsi accettare, e di sentirsi accettati. “La vergogna verso il proprio corpo ed il vissuto di inadeguatezza rendono spesso difficile l’esporsi agli altri, e ciò li porta a sentirsi soli, ritrovando nel cibo quello strumento oggetto capace di sedare l’ansia non verbalizzata, ma agita, e di colmare così quel vuoto che li investe”, specifica Romina Erica Cardaci, psicologa del Centro GAPP.
L’eccessiva richiesta di cibo sottende un bisogno affettivo relazionale che ha dato origine a un comportamento non sano, ma funzionale ai bisogni dell’adolescente in difficoltà: ingurgitare per definirsi. Per modificare questa “forsennata risposta al bisogno” è indispensabile guidare il giovane paziente alla comprensione del significato inconscio del suo profondo malessere. “Tanti adolescenti arrivano al nostro Centro con numerose esperienze di diete ripetute negli anni, con scarsi risultati. Questo accade perché si considera l’obesità come un comportamento patologico da modificare, senza riflettere sul significato che la dinamica dell’alimentazione riveste per il soggetto”, commenta Martina Crisman psicologa-psicoterapeuta del Centro GAPP.
Se nell’anoressia la magrezza del corpo ridotto all’osso si fa strumento di potere – un appello estremo – nell’obesità il corpo si fa scudo, un’armatura per difendersi dal mondo. “Il corpo di cui ci prendiamo cura, attraverso la proposta laboratoriale, è un corpo che può essere considerato non solo in termini di parametri fisici, di peso e centimetri da perdere, di calorie da bruciare – aspetti fondamentali, dei quali si occupa la parte medica dell’équipe multidisciplinare -, ma anche in termini di sensazione e percezione, di ricerca di significato rispetto all’interrogativo ‘che cosa vuol dire abitare questo mio corpo?’. Quello del giovane paziente obeso è un corpo che cerchiamo di legittimare ad essere, a sentire, a muoversi”, spiega Gaia Figini, responsabile del laboratorio psicocorporeo di NutriMente, precisando che “il laboratorio di danza-movimento si terrà una volta a settimana, nella forma del piccolo gruppo, per un totale di 5-6 partecipanti”. Siccome l’obesità manifesta spesso una dispercezione corporea, si utilizzerà la danza sia come strumento per mobilitare i processi interiori di significazione e di espressione verso l’esterno, sia come facilitatore di dinamiche di gruppo. “Proprio attraverso l’imitazione, la ripetizione – fermarsi, differenziarsi, avvicinarsi, allontanarsi, velocizzare, rallentare rispetto agli altri – il movimento e la danza diventano i principali veicoli di comunicazione e di acquisizione di conoscenza”, sintetizza Figini, puntualizzando che “La danza – intesa in questo caso non come tecnica, ma come movimento, come essere-nel-mondo – è al servizio del laboratorio psicocorporeo, al fine di far emergere gli stati interni del paziente, quelli che più difficilmente potrebbero trovare espressione attraverso il linguaggio verbale”.
Oltre ai laboratori sarà fondamentale la presa in carico medico-nutrizionale, nell’ottica di una colleganza integrata, volta al superamento di quel meccanismo disfunzionale che scinde mente e corpo, sia da parte del paziente obeso, sia (troppo spesso) da parte del personale curante. Non ultimo, per importanza e intensità, il ruolo dei gruppi di parola, non solo pensati per bambini e adolescenti ma, altresì, per i loro genitori, nella convinzione che anche la famiglia sia un prezioso ed indispensabile facilitatore di cambiamento.